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09/12/2025 17:07:00

San Vito, il progetto di "riqualificazione" che mette a rischio Macari

È uno degli ultimi tratti di costa rimasti intatti tra la Riserva dello Zingaro e quella di Monte Cofano: un paesaggio ancora libero da grandi strutture, dove la natura prevale sui flussi turistici. Ma ora la baia di Santa Margherita e quella di Macari, nel territorio di San Vito Lo Capo, stanno per entrare in un nuovo piano di “riqualificazione ai fini turistici” che desta non poche preoccupazioni tra gli ambientalisti. Lo racconta oggi Repubblica in un articolo a firma di Mariza D'Anna.

 

Il progetto è stato presentato dal Comune di San Vito Lo Capo insieme al Libero Consorzio Comunale e ha ottenuto il via libera dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, superando così il primo ostacolo tecnico: la valutazione di incidenza ambientale di primo livello. Un passaggio che riguarda «la gestione dei servizi turistici ed altri servizi accessori nelle aree in località Makari e Castelluzzo», in un territorio tutelato da una fitta rete di vincoli (ZPS, siti Natura 2000, aree di preriserva).

 

Cosa prevede il progetto

 

Secondo la relazione tecnica allegata al procedimento, per i mesi da aprile a ottobre è prevista:

• la realizzazione di due grandi aree di parcheggio, da 20.000 a 25.000 metri quadrati ciascuna, “adeguatamente spianate” dal Comune e dotate di parcometri, per ospitare le auto non ammesse alla ZTL;
• un’area “prospiciente la spiaggia di Baia Santa Margherita” destinata a manifestazioni temporanee estive, con palchi amovibili e tralicci in acciaio;
• la creazione di un “teatro effimero”, un anfiteatro stagionale per eventi e spettacoli.

La prima versione della relazione aveva fatto emergere diverse criticità, soprattutto in relazione alle dimensioni dei parcheggi (circa 1.800 posti auto). Una successiva integrazione ha ridotto il numero dei posti, specificato i materiali da utilizzare e chiarito il carattere temporaneo delle installazioni. Ma le preoccupazioni restano.

 

Ambientalisti allarmati: “Non si trasformi Macari in una seconda San Vito”

Legambiente Cofano si sta già mobilitando. «La VIA è solo il primo passo di una serie di attività – spiega Giuseppe Messina, presidente del circolo – ma questi interventi devono essere contestualizzati e non invasivi. La gestione deve essere sostenibile e valorizzare il territorio, non snaturarlo con infrastrutture».

Il timore degli ambientalisti è chiaro: replicare in una zona delicatissima lo stesso modello di sfruttamento turistico che negli anni ha cambiato il volto della spiaggia di San Vito Lo Capo, oggi quasi completamente occupata da lidi, ombrelloni e servizi.

«Già oggi – aggiunge Messina – la spiaggia di San Vito è utilizzata come un bancomat. Dobbiamo evitare che la stessa logica venga applicata a Baia Santa Margherita, uno degli ultimi tratti di costa autentici rimasti».

 

Una tre giorni per discutere del futuro dell’area

 

Il tema sarà al centro di un evento dedicato all’ambiente che si terrà a San Vito Lo Capo dall’11 al 13 dicembre. Legambiente, Siciliambiente, ARPA Sicilia e il Comune discuteranno di sostenibilità, tutela dei territori e modelli di sviluppo compatibili con il patrimonio naturale.

«Parleremo di sviluppo sostenibile – conclude Messina –. Le spiagge possono essere contingentate e ben gestite, lasciando però spazi liberi e lavorando su servizi essenziali come la depurazione delle acque».

 

Un equilibrio ancora da trovare

 

Il progetto, pur presentato come “riqualificazione”, tocca un’area di straordinario valore naturalistico. Le scelte che saranno compiute nei prossimi mesi diranno molto del futuro turistico di San Vito Lo Capo: se puntare su un modello intensivo, già sperimentato e discusso, o se scegliere una via più sobria e davvero compatibile con il paesaggio.

Per ora, l’impressione è che il dibattito sia solo all’inizio. San Vito Lo Capo deve decidere se preservare l’ultima sua costa incontaminata o trasformarla nell’ennesimo spazio turistico attrezzato. Gli occhi degli ambientalisti – e non solo – restano puntati sulla baia.