×
 
 
10/12/2025 08:50:00

Gioco d'azzardo e ludopatia, la Sicilia tra le Regioni con maggiori criticità

Gli italiani nel 2025 hanno “investito” nel gioco complessivamente circa 170 miliardi di euro, pari al 7,2% del Pil nazionale. Una cifra enorme, che si traduce in 2.800 euro a persona e che comprende gioco d’azzardo, scommesse, lotterie, Gratta e vinci, Bingo, Superenalotto e giochi da intrattenimento.
Un mercato in crescita costante – con la sola eccezione del 2020, anno del crollo delle sale fisiche – che ormai supera la spesa sanitaria e quella per l’istruzione.

A trainare il settore è soprattutto il gioco online, che vale da solo circa 100 miliardi di euro, sostenuto dalle scommesse sportive e dal betting exchange. Le sale fisiche (bar, tabaccai, sale slot) generano invece circa 70 miliardi, dei quali il 75% rientra nelle tasche degli utenti.

Nelle casse dello Stato finiscono 11,5 miliardi di euro.

Sono alcuni dei numeri contenuti nell’analisi dell’Unsic, elaborata a partire dalle ricerche di Adm, Cgil, Cnr, Eurispes, Federconsumatori, Iss, Istat, Nomisma e altre fonti, e presentata in occasione del libro Skin player del medico esperto in dipendenze Massimo Persia, per vent’anni responsabile del SerD di Tivoli-Guidonia.

 

Mezzogiorno e mete turistiche: dove si gioca di più

La ricerca conferma che il Mezzogiorno – soprattutto Campania, Sicilia e Calabria – è l’area con i livelli di spesa più alti. Ma emergono anche territori turistici del Nord, come il Lago di Garda, il Lago di Como e la costa ligure, ormai trasformati in vere e proprie “oasi” per scommettitori e giocatori.

In valori assoluti, la classifica regionale vede: Lombardia: 27 miliardi, Campania: 22 miliardi, Lazio: 17 miliardi, Sicilia: 16 miliardi, Puglia: 12 miliardi, Emilia Romagna: 11 miliardi Se si guarda alla spesa pro capite, comandano i campani, seguiti da abruzzesi, molisani, calabresi e siciliani, tutti oltre i 3.000 euro l’anno.

 

Sicilia, una delle regioni più esposte

Secondo Federconsumatori, nel 2024 in Sicilia l’importo medio pro capite delle giocate nei luoghi fisici è stato di 2.260 euro, contro la media nazionale di 1.563 euro: secondo posto in Italia dopo la Campania.
Molto alta anche la diffusione del gioco online: 0,48 conti attivi per abitante, a fronte di una media nazionale di 0,34.

Sul fronte sanitario la fotografia è altrettanto pesante: in Sicilia si stimano circa 140mila persone con problemi di ludopatia, con un costo sociale che supera i 220 milioni di euro.

 

I piccoli comuni “più esposti”

La ricerca “L’azzardo online nei piccoli comuni italiani” di Federconsumatori conferma come diversi piccoli centri siciliani registrino livelli di gioco almeno doppi rispetto alla media nazionale.

Tra i comuni più critici:

Provincia di Messina
Castell’Umberto, Alì Terme, Brolo, Gioiosa Marea, Rometta, Piraino, Nizza di Sicilia, Sinagra, Falcone.

Provincia di Palermo
Montelepre, Balestrate, San Cipirello, Pollina, Collesano, Isola delle Femmine, Ciminna, Marineo, Giardinello, Campofelice di Roccella.

Altri territori
Sant’Agata li Battiati e Camporotondo Etneo (Catania),
Monterosso Almo (Ragusa),
Catenanuova (Enna).

 

Azzardo e criminalità organizzata

La Sicilia è inoltre al terzo posto in Italia per numero di sale da gioco confiscate, come evidenziato dal dossier “Azzardomafie” dell’associazione Libera. Un dato che conferma il forte interesse della criminalità organizzata nel settore delle scommesse e dei giochi, soprattutto online.