I tedofori di Trapani, quando la fiamma olimpica diventa riscatto
La fiamma olimpica non corre solo sulle strade. Corre dentro le storie. A Trapani, il 15 dicembre, il passaggio della Fiamma dei Giochi Invernali Milano-Cortina 2026 sarà soprattutto questo: un racconto umano che prende forma, passo dopo passo, tra emozione, memoria e futuro.
Tra i tedofori scelti per rappresentare la città ci sono Angela Grignano e Pietro Cammareri. Due percorsi diversi, uniti dalla stessa responsabilità: portare un simbolo che parla a tutti.
La selezione passa da una candidatura, da una storia raccontata e affidata a chi deve scegliere. “Siamo stati scelti per portare la fiamma olimpica per le vie della città di Trapani e per farlo abbiamo mandato una candidatura. Ognuno di noi ha raccontato la propria storia e poi lo staff che seleziona i tedofori legge le varie storie e decide chi può rappresentare la propria città”, spiega Angela.
La sua storia ha una data che non si cancella. “Racconta dell’incidente avvenuto nel 2019, il 12 gennaio, di questa esplosione e degli anni passati a lottare per ritrovare la serenità e soprattutto la salute, per tornare a camminare, per recuperare questa gamba che sembrava perduta”. Una battaglia lunga, fatta di interventi, riabilitazione, attese. “Con la determinazione giusta, con la forza di volontà, con l’aiuto dei medici e forse anche con qualche preghiera, siamo riusciti a salvarla. Oggi, dopo sette anni, riesco a buttare la stampella e a tenere una torcia in mano”.
Anche la notizia della selezione arriva in punta di piedi, quasi senza farsi riconoscere. “Quando è arrivata la mail era di sera. In realtà ero già stata candidata per le Olimpiadi di Parigi, ma non ero stata scelta. Abbiamo mandato un’ennesima candidatura per quelle in Italia e onestamente non mi aspettavo niente, avevo addirittura messo la mail di mia madre”. Poi quel messaggio inatteso. “La mail è arrivata nella posta di mamma e lei mi ha detto: ‘Angel, è arrivato qualcosa, non so che cos’è’. Quando l’ho aperta ero davanti a mamma e papà, seduti a tavola. Leggevo ma non riuscivo a crederci. Quando abbiamo capito che si trattava davvero della fiamma non abbiamo trattenuto la commozione”. Un momento che chiude un cerchio. “È stato un modo per celebrare un anno intenso, dopo gli ultimi due interventi che mi hanno portata finalmente a lasciare la stampella. È come se questa fosse la conclusione di una bella vittoria”.
Accanto a lei ci sarà Pietro Cammareri, che alla fiamma arriva attraverso lo sport quotidiano, quello che educa prima ancora di vincere. “Fin da piccolo mi è sempre piaciuto lo sport in generale, dallo sci al calcio, al basket. Ho sempre creduto nei valori che lo sport insegna”, racconta. Oggi quei valori li trasmette ai più giovani. “Sono collaboratore della Fulgatore, nel settore giovanile, dove insegniamo che l’aspetto fondamentale è la crescita del ragazzo attraverso i veri valori dello sport”.
L’attesa è carica di emozione e di rispetto. “Non sappiamo cosa aspettarci. Abbiamo visto la torcia a Roma, portata da cantanti e personaggi dello spettacolo, ed è stato già emozionante vederli”. Ma Trapani è un’altra cosa. “Portarla nella nostra città ha un significato diverso. Qui rappresentiamo la famiglia, gli amici, tutti i trapanesi che cercano il meglio per questa comunità”.
Per Pietro, la conferma è stata un colpo al cuore. “Appena ho letto la mail ero felicissimo. Ho chiamato subito i miei familiari, anche loro erano emozionati. È un sogno che cullavo fin da piccolo”. E torna un’immagine potente. “Ricordo Mohamed Ali che, pur con problemi di salute, portò la fiamma fino alla fine. È una cosa che fa venire la pelle d’oca”.
Poi il messaggio ai ragazzi. Angela parla di sport come scuola di vita. “Lo sport ti insegna a condividere i momenti difficili e quelli bellissimi, ti insegna che la fatica porta a dei risultati. Ti insegna a non arrenderti, a metterci tutto te stesso, ad avere pazienza e a guardare in alto, con un obiettivo”. Pietro allarga lo sguardo. “Aiuta a crescere, sia di animo che fisicamente. Insegna il rispetto per i compagni e per gli avversari. È un movimento grande che accelera il processo di crescita”.
Infine, un pensiero che li unisce. “La fiamma è un simbolo di pace e di armonia. Ci piacerebbe che oggi a Trapani portasse serenità, calma, rispetto reciproco. Vogliamo pace per tutti e ci auguriamo che questo sia il momento giusto per fare un passo avanti”.
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