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15/12/2025 11:00:00

Università, per Chinnici (Pd) il semestre filtro è una beffa per gli studenti e la Sanità

«Il cosiddetto semestre filtro non è uno strumento per valorizzare il merito, ma l’ennesimo colpo alla speranza e al futuro dei nostri giovani e del Sistema sanitario nazionale». È un attacco durissimo quello di Valentina Chinnici, deputata all’Assemblea regionale siciliana e vicesegretaria regionale del Partito Democratico, contro la misura introdotta dal Governo per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia.

Secondo Chinnici, il nuovo meccanismo di selezione non affronta affatto le vere criticità del sistema universitario italiano. «Invece di intervenire sul problema strutturale – la cronica carenza di aule, laboratori, docenti e posti letto – il Governo sceglie la strada più comoda e crudele: creare un ulteriore, costosissimo ostacolo socioeconomico», afferma. Un peso che, denuncia la deputata, viene scaricato interamente su studenti e famiglie, già in difficoltà.

 

«Così non si formano più medici»

Per la parlamentare del Pd, il semestre filtro è anche una misura inefficace rispetto all’obiettivo dichiarato di colmare la carenza di personale sanitario. «Si finge di risolvere il problema dei medici limitando l’accesso allo studio, quando il vero dovere della politica sarebbe investire massicciamente nelle università, nel diritto allo studio, nelle borse e negli alloggi», sottolinea. «Questa misura non produrrà neanche un medico in più, anzi rischia di far perdere al Paese talenti preziosi».

 

Le parole della ministra Bernini

Chinnici stigmatizza con forza anche le dichiarazioni della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, pronunciate durante la festa nazionale di Fratelli d’Italia, in riferimento alle proteste studentesche. «La sua reazione è stata di una bassezza inaudita e di una violenza verbale inaccettabile per un rappresentante delle istituzioni», accusa la deputata.

Definire gli studenti «poveri comunisti», secondo Chinnici, «non è solo un’espressione volgare e squalificante, ma rivela il disprezzo profondo di questo Governo verso le nuove generazioni e verso il dissenso». Per questo chiede alla ministra «di ritirare immediatamente quelle parole e di scusarsi pubblicamente».

 

«In Sicilia effetti devastanti»

L’impatto delle nuove regole, conclude la parlamentare dem, sarà particolarmente grave nell’Isola. «In Sicilia il diritto allo studio è ancora un’utopia per molti e la carenza di medici negli ospedali pubblici è un’emergenza quotidiana. Queste politiche punitive avranno effetti devastanti».

Da qui l’impegno politico annunciato: «Continueremo a batterci, insieme agli studenti, al mondo della scuola, dell’università e della sanità, per un grande piano nazionale di investimenti in formazione e ricerca e per abolire questo vergognoso semestre filtro, restituendo ai giovani il futuro che meritano e all’Italia i medici di cui ha bisogno».

 

                                                                                                                                    ****

 

 Rizza (Flc Cgil Sicilia): «Il semestre filtro è ingiusto. Solo 3 studenti su 10 vanno avanti»

 

Solo tre studenti su dieci superano il cosiddetto semestre filtro nelle facoltà di Medicina e Chirurgia. Un dato che, secondo la Flc Cgil Sicilia, certifica il fallimento di un sistema selettivo definito «inefficace, ingiusto e profondamente contraddittorio». A denunciarlo è Adriano Rizza, segretario regionale del sindacato, che interviene duramente contro il nuovo modello di accesso ai corsi di laurea in Medicina.

 

«Quello che viene presentato come semestre filtro – afferma Rizza – è in realtà una selezione posticipata che non valorizza il merito ma produce esclusione. In Sicilia gli iscritti sono circa 2.400 e, secondo le associazioni studentesche, sette su dieci restano fuori. È un sistema che mortifica le aspettative di ragazze e ragazzi e calpesta il diritto allo studio».

 

Per la Flc Cgil la scelta del Governo appare ancora più incomprensibile se letta alla luce della cronica carenza di medici che colpisce il Paese e, in modo particolare, la Sicilia. «Italia e Sicilia hanno un disperato bisogno di giovani medici – prosegue il segretario –. È miope e controproducente inserire ostacoli così drastici nel percorso formativo, invece di investire su tutorato, supporto didattico e risorse per accompagnare gli studenti verso il successo formativo».

Nel mirino del sindacato c’è anche la filosofia stessa del filtro, che secondo Rizza finisce per scaricare sugli studenti le responsabilità di un sistema universitario in affanno: aule sovraffollate, carenza di docenti e tutor, laboratori insufficienti. «Si seleziona per nascondere le mancanze strutturali dell’università – denuncia –. È una politica del rigetto, non dell’investimento».

 

La Flc Cgil Sicilia chiede quindi un cambio di rotta netto: l’abbandono del semestre filtro selettivo, l’attivazione di percorsi di sostegno e recupero efficaci attraverso Obblighi Formativi Aggiuntivi adeguatamente finanziati, un piano straordinario di investimenti per aumentare docenti, tutor e strutture nelle facoltà di Medicina e una riflessione complessiva sul percorso di formazione medica.

«È ora di cambiare paradigma – conclude Rizza –. Bisogna passare dalla mortificazione del potenziale umano all’investimento su di esso. Per il diritto allo studio, per la dignità delle studentesse e degli studenti e per garantire alla Sicilia e al Paese i medici di cui c’è urgente bisogno».