Nuova puntata della telenovela Palashark. E quella che doveva essere la settimana decisiva per il futuro della concessione del Palazzetto dello Sport “Ettore Daidone” si chiude prima ancora di cominciare.
Il Comune di Trapani ha convocato per oggi, mercoledì 17 dicembre, un tavolo tecnico con la società Sport Invest e la Trapani Shark. Ma Valerio Antonini ha già fatto sapere che non si presenterà. Lo ha comunicato pubblicamente, con il consueto tono durissimo, annunciando anche una prossima conferenza stampa del gruppo Sport Invest per spiegare “i prossimi passi decisi dalla proprietà”.
Antonini: “Non vado. Una vergogna nazionale”
Il patron granata attacca frontalmente il sindaco Giacomo Tranchida e l’amministrazione comunale:
«Leggo di tavoli tecnici che ci sarebbero mercoledì 17 dicembre, ignorando una nostra chiarissima risposta inviata al Comune di Trapani. Oramai non mi stupisce più nulla di questo Sindaco».
Antonini contesta soprattutto il diniego all’accesso agli atti sul parere legale alla base della revoca della concessione:
«Dopo aver vietato l’accesso agli atti per la visione del parere legale dello studio Romano, pagato con fondi pubblici del Comune di Trapani, siamo di fronte a una vergogna nazionale».
Nel lungo sfogo c’è spazio anche per un riferimento personale:
«Il Sindaco oggi ha dichiarato che quanto di grave successo ieri verso mia moglie sarebbe stato generato dal clima di odio che avrei creato io. Che schifo. Mi vergogno di avere preso la cittadinanza onoraria da questa giunta».
La chiusura è netta: nessuna partecipazione al tavolo, ma una conferenza stampa imminente.
Il nodo, nel frattempo, si complica. Sport Invest è socio unico della Trapani Shark srl. Due società formalmente distinte, ma con un unico amministratore: Valerio Antonini.
Ed è proprio Sport Invest ad aver chiesto alla Trapani Shark il rimborso delle spese sostenute per l’arredo e le attrezzature del Palazzetto. Una richiesta poi girata dalla società al Comune il 9 dicembre scorso.
Se la Trapani Shark non dovesse pagare entro il 30 dicembre, Sport Invest si riserverebbe di riprendersi tutto.
Dal Comune rispondono picche rispetto a questa triangolazione di Antonini, fermo restando che la procedura di revoca non incide sull’utilizzo attuale dell’impianto, che resta a disposizione degli Shark fino a giugno 2026.
Il tavolo di oggi nasce formalmente dall’iter avviato dal Rup Orazio Amenta l’11 novembre, con la comunicazione di avvio del procedimento di revoca della concessione e la possibilità per la Trapani Shark di presentare controdeduzioni.
Il 25 novembre, Antonini risponde chiedendo di essere ascoltato e proponendo anche soluzioni alternative. Ribadisce che il procedimento è infondato e che la trasformazione da SSD a SRL, necessaria per l’iscrizione in Serie A, non è mai stata nascosta al Comune.
Rivendica inoltre di aver rendicontato le spese:
- febbraio: fatture quietanzate per 300 mila euro;
- giugno: fatture per oltre 2 milioni di euro.
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E avanza una proposta finale accordo transattivo, oppure restituzione dell’impianto con rimborso delle spese sostenute.
Il Rup, però, risponde chiedendo ulteriore documentazione. Per l’ufficio, quanto presentato è carente: mancano fatture quietanzate, certificazioni tecniche e contabili.
Antonini reagisce definendo le richieste “pretestuose” e rinuncia all’audizione..
Da qui l’escalation finale: niente tavolo, niente mediazione, scontro totale.
Così, il tavolo tecnico è fissato, ma senza il principale protagonista.
E il confronto tra Comune e Antonini resta sospeso tra carte, diffide, minacce legali e annunci di conferenze stampa.
Il Palazzetto, intanto, resta aperto.
Il dialogo, no.