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17/12/2025 06:00:00

Povertà abitativa a Trapani, i numeri dell’emergenza e le possibili soluzioni

La povertà abitativa a Trapani non è più un fenomeno marginale ma una condizione diffusa che riguarda sempre più famiglie, anche con reddito da lavoro. A dirlo sono i numeri, ma anche le istituzioni e i soggetti sociali che oggi si sono confrontati pubblicamente in città.

Nel salone del Plesso San Domenico, a Trapani, si è svolto l’incontro promosso dal Sicet Palermo-Trapani, con il patrocinio del Comune di Trapani, dal titolo “Abitare e vivere a Trapani – Strategie per l’emergenza povertà abitativa”. Al tavolo il Sindacato Inquilini Casa e Territorio, il Comune, lo IACP, la Diocesi di Trapani e il Consorzio Universitario, in un dibattito coordinato dalla segretaria territoriale del Sicet Trapani Daniela Di Girolamo. Presenti anche gli studenti dell’Istituto Rosina Salvo, protagonisti attivi del confronto.

I dati:un'emergenza che si allarga

I numeri restituiscono una fotografia netta:

  • 230 sfratti a Trapani nel 2024
  • 400 famiglie che hanno chiesto il bonus affitti
  • quasi il 40% del reddito familiare speso per casa, affitto e bollette
  • Trapani 93esimaa su 107 province nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita

Indicatori che mostrano come la difficoltà abitativa non riguardi più solo le periferie o le fasce più fragili, ma anche lavoratori e famiglie “normali”.

Sicet: "Non è solo povertà economica"

Il segretario generale del Sicet Palermo-Trapani Fabio Salici ha inquadrato il problema in modo più ampio:«La povertà abitativa è una delle forme di povertà che oggi interessano i nostri territori. Non è più solo economica, ma culturale, educativa e anche amministrativa. Spesso le persone non accedono agli aiuti perché non sanno che esistono».

Salici ha sottolineato come Trapani viva una condizione di assuefazione all’emergenza, che blocca la capacità di reagire:«Questa difficoltà non riguarda più solo quartieri degradati, ma anche famiglie di lavoratori che non riescono più a sostenere le spese dell’abitare».

Tra le soluzioni immediate indicate dal Sicet c’è il canone concordato:«È uno strumento che permette affitti più bassi per gli inquilini e agevolazioni fiscali per i proprietari, ma è poco conosciuto. Eppure potrebbe riequilibrare il mercato, oggi schiacciato sugli affitti brevi».

Iacp:"Priorità alle manutenzioni e alle isole"

Il presidente dello IACP di Trapani, Vincenzo Scontrino, ha annunciato un cambio di rotta:
«Rispetto al 2023 passi avanti sono stati fatti, soprattutto sul social housing. Oggi torno con una missione diversa: dare un forte impulso alle manutenzioni, per rendere i quartieri popolari più vivibili e più a misura degli abitanti».

Virzì:"Serve programmazione, non solo emergenza"

Per il Comune di Trapani è intervenuto l’assessore Giuseppe Virzì, che ha richiamato la necessità di un approccio strutturale:
«La povertà abitativa è una questione sociale che va affrontata con programmazione, mettendo insieme manutenzioni, riqualificazione energetica e politiche di inclusione».

Virzì ha evidenziato l’importanza del lavoro in rete tra istituzioni, sindacati e mondo sociale:«Solo così possiamo trasformare gli strumenti esistenti in opportunità reali per le famiglie».

Il ruolo della comunità

Nel dibattito sono intervenuti anche Don Alberto Genovese, vicario generale della Diocesi di Trapani, e Francesco Torre del Consorzio Universitario, richiamando il valore sociale del diritto alla casa. Gli studenti del Rosina Salvo hanno posto domande dirette, portando il tema dentro le famiglie e nei quartieri.