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18/12/2025 06:00:00

Turismo. 2025 in calo a Marsala: -22%. Flop al Raduno dei Bersaglieri. I numeri

Il 2025 non è stato un buon anno per il turismo a Marsala. A certificarlo, numeri alla mano, l'analisi fatta dall’Associazione delle Strutture Turistiche di Marsala, presieduta da Gaspare Giacalone. 

 

Un’analisi che Giacalone definisce “scientifica”, perché basata esclusivamente sui dati ufficiali dell’imposta di soggiorno, forniti dal Comune e aggiornati fino a ottobre 2025. Dati che confermano una percezione ormai diffusa tra operatori e cittadini: il turismo è in calo, e in modo significativo.

 

I numeri: –22% e 35 mila turisti in meno

Il confronto con il 2024 è netto.
Nel 2024 gli arrivi turistici registrati a Marsala erano 158.189.
Nel 2025, nello stesso periodo, si scende a circa 123.000.

Il saldo è negativo di quasi 35 mila turisti in meno, pari a una riduzione del 22,10% dei turisti paganti l’imposta di soggiorno. In calo anche i pernottamenti (–21,12%), aggravati da una permanenza media bassissima, pari a 1,91 giorni.
«Statisticamente – spiega Giacalone – i turisti non restano nemmeno due giorni in città».

 

Il mese di maggio e il caso Bersaglieri

L’analisi è partita già a giugno, con un focus specifico su maggio, mese del Raduno nazionale dei Bersaglieri, indicato dall’amministrazione comunale come grande occasione turistica. In realtà è stata soprattutto l'occasione per spendere molti soldi. Nei giorni scorsi, in un'inchiesta a puntate, su Tp24 abbiamo snocciolato tutti i costi del Raduno. Un evento che al Comune è costato 300 mila euro. Ma a quanto pare, stando ai numeri, il ritorno turistico è stato ben al di sotto delle promesse.

Il confronto tra maggio 2024 e maggio 2025 è infatti impietoso: 1.484 turisti paganti in meno.
«C’è da piangere – commenta Giacalone –. Dove sono finiti i turisti che avrebbero dovuto riempire la città?».

Secondo il presidente dell’associazione, molti partecipanti all’evento avrebbero alloggiato fuori Marsala, tra Trapani, Palermo e Sciacca, con ricadute minime sul sistema ricettivo cittadino. Una dinamica che, aggiunge, era prevedibile: «Se ci avessero coinvolti, lo avremmo detto subito».

 

500 mila soggiorni, ma i conti non tornano

Giacalone contesta anche i numeri più volte citati dal sindaco, che ha parlato di 500 mila presenze annue.
«Quei dati vengono smentiti dallo stesso ufficio comunale».

Nel 2024, secondo l’Ufficio Turistico Regionale, i soggiorni certificati sarebbero stati 500.154, equivalenti però a circa 104.000 arrivi, un dato che non coincide con i 158.189 turisti paganti l’imposta di soggiorno. Un divario del 66% per il quale, sottolinea Giacalone, non esiste ancora una spiegazione ufficiale.

 

Marsala non vive di turismo

«Marsala non è una città che vive di turismo», ribadisce Giacalone. I numeri strutturali lo confermano:
14 alberghi, 98 strutture extralberghiere classificate e quasi 1.000 affitti brevi, spesso non professionalizzati.

In una città di 80 mila abitanti e 27 mila lavoratori, il turismo coinvolge stabilmente circa 1.000 addetti, più un altro migliaio nell’indotto occasionale. Un settore importante, ma tutt’altro che trainante.

Le criticità strutturali

Le cause del calo, secondo Giacalone, sono strutturali e note:
trasporti inadeguati, collegamenti ferroviari quasi assenti, un aeroporto – Trapani Birgi – privo di una programmazione stabile, strade e gallerie interessate da cantieri infiniti.

Sul fronte cittadino pesano l’assenza di spiagge pubbliche attrezzate, i prezzi elevati di lidi e ristorazione, e una serie di infrastrutture turistiche incompiute o abbandonate: dall’hub turistico al monumento dei Mille, dal Welcome del porto all’ufficio turistico, oggi gestito in emergenza dalla Pro Loco dopo il ritiro della società affidataria.

Anche le eccellenze mostrano segni evidenti di degrado: la pista ciclopedonale dello Stagnone, celebrata all’estero, oggi è sconnessa e invasa dalle auto; la ciclabile del lungomare è inglobata in un cantiere senza fine.

 

Uno scenario che pesa sull’esperienza

Il risultato è un’esperienza turistica a due velocità: paesaggi straordinari alternati a disservizi, scarsa cura degli spazi, servizi carenti e un clima serale che spesso non restituisce sicurezza.
«I marsalesi magari non ci fanno più caso – osserva Giacalone – ma i visitatori sì. E anche chi torna dopo mesi fuori città».