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19/12/2025 07:00:00

Marsala, lite tra vicini di casa. Un'assoluzione

E’ stato assolto “per non aver commesso il fatto” il 56enne marsalese Pietro Pantaleo, finito sotto processo, in Tribunale, a seguito di una violenta lite tra vicini di casa che il 28 ottobre 2023 ha avuto come teatro un “chiano” di contrada Cuore di Gesù. 

 

Qui, uno dei protagonisti avrebbe sferrato una coltellata al volto dell’avversario, per poi essere, a sua volta, preso a sprangate da quest’ultimo. A quanto pare spalleggiato da un altro vicino di casa. 

 

La storia venne fuori a fine giugno 2024, quando in tribunale si tenne la prima udienza pre-dibattimentale che vide imputati i tre protagonisti della vicenda: Carlo Alfredo Lamia, Antonino Castiglione e Pietro Pantaleo. Tutti accusati di lesioni personali aggravate. Pantaleo e Castiglione in concorso tra loro.

 

 Secondo l’accusa, impugnando un coltello lungo ben 19 centimetri, con 9 di lama acuminata, il Lamia avrebbe sferrato un fendente al viso di Castiglione, con conseguente “ferita lacero contusa da taglio” che al Pronto soccorso dell’ospedale venne giudicata guaribile in 6 giorni salvo complicazioni. A questo punto, Castiglione e Pantaleo avrebbero punito l’accoltellatore colpendolo al fianco sinistro e alla testa con una barra di ferro. Il Pantaleo, in particolare, sempre secondo l’accusa, avrebbe tenuto bloccato con le braccia il Lamia mentre Castiglione, ancora sanguinante, sferrava i colpi di spranga, che provocavano “trauma cranico con ferite lacero contuse alla regione parietale sinistra e trauma al fianco sx” giudicate guaribili in dieci di giorni”. 

 

 Lamia, assistito dall’avvocato Sebastiano Daniele Gabriele, si costituì parte civile contro gli altri due. Alla prima udienza, Carlo Alfredo Lamia chiese, tramite il suo difensore, di poter patteggiare la pena, che fu concordata in sei mesi di reclusione con sospensione condizionale, mentre Castiglione, sempre per voce del suo legale, l’avvocato Fabio Pace, chiese di poter godere dell’istituto della “messa alla prova”. Soltanto il Pantaleo, difeso dall’avvocato Francesco Vinci senior, preferì affrontare il processo. E adesso è stato assolto dal giudice monocratico Francesco Parrinello.