La Shark perde male a Sassari, 102-78. Una partita particolare, con i trapanesi con gli uomini contati per via del blocco del mercato che impedisce di contrattualizzare il doducesimo giocatore, ma anche per via delle assenze legate agli infortuni.
Alex Latini non si è potuto sedere di nuovo in panchina, proprio come accaduto contro Udine sette giorni prima, e Hurt non è stato neanche inserito in distinta per la febbre.
Petrucelli, invece, c'era e doveva essere il giocatore-allenatore, ma non ha ricorperto nessuno dei due ruoli perché la febbre non gli ha permesso di scendere in campo e poi nell'intervallo ha lasciato anche la panchina proprio per le condizioni fisiche.
Pugliatti è diventato l'allenatore, gestendo cambi e time-out e giocando quasi 20 minuti, mentre si è rivisto Rossato, reduce dall'influenza, così come Ford.
Ma la lotta era assolutamente impari. Trapani non aveva praticamente possibilità di poter battagliare con i sardi. Ci ha provato, ha lottato e alla fine è stata costretta alla resa nel peggiore dei modi, per manifesta impossibilità.
Troppa la differenza tra le due squadre, con i trapanesi che magari stanno anche pagando il tour de force delle settimane precedenti quando, nonostante le tante assenze, hanno vinto o sono arrivati a pochi punti dal successo riuscendo, comunque, a centrare la qualificazione al playin di Champions League.
La partita non ha avuto praticamente storia. Trapani tiene testa solo nei primi minuti, fino al 9-7 per Sassari. Poi arriva un 19-0 che quasi chiude l'incontro. Un tentativo di rimonta si ha tra la fine del secondo e l'ìinizio del terzo.
La Shark passa dal -25 al -13 e sembra prendere coraggio, ma Sassari torna a spingere sull'acceleratore e per Trapani è notte fonda. In attesa che avvenga qualche fatto nuovo che possa cambiare l'attuale storia