Si chiariscono, almeno in parte, i contorni della vicenda dell’uomo trovato senza vita nella notte tra sabato e domenica a Trapani. Qui l'articolo su Tp24.
Il corpo è stato trovato all’interno di una struttura abbandonata nei pressi del Palazzetto dello Sport, in una zona poco illuminata e raramente frequentata.
Dagli accertamenti effettuati nelle ore successive al ritrovamento la vittima è un uomo di circa cinquant’anni, verosimilmente un clochard che viveva da tempo in condizioni di grave marginalità. Il corpo è stato rinvenuto in un locale seminterrato, in una pozza di sangue, dopo una chiamata al 118 giunta intorno alle 23. Sul posto sono intervenuti i sanitari, i carabinieri e il medico legale, che su disposizione della Procura ha richiesto l’autopsia per chiarire con precisione le cause del decesso.
Al momento, secondo quanto trapela dalle prime valutazioni, non ci sarebbero segni evidenti di una morte violenta. Gli investigatori non escludono diverse ipotesi: un malore improvviso, una caduta accidentale oppure una tragica conseguenza delle condizioni di vita in cui l’uomo si trovava. La zona del ritrovamento, immersa nel buio e in stato di abbandono, viene descritta come un rifugio di fortuna per persone senza fissa dimora. All’interno del locale sarebbero stati trovati anche resti di giacigli improvvisati e biciclette, elementi compatibili con l’uso dell’edificio come riparo notturno.
Alcuni residenti della zona avrebbero riferito di aver visto in passato un uomo aggirarsi nell’area, utilizzando spazi di fortuna per dormire. Non si esclude che possa trattarsi della stessa persona che, tempo addietro, aveva trovato rifugio sotto il porticato di una palazzina vicina.
L’autopsia sarà determinante per stabilire se la morte sia stata causata da un evento traumatico, da un malore o da una combinazione di fattori legati alle condizioni di estrema precarietà in cui viveva la vittima. Al momento, gli inquirenti mantengono aperte tutte le piste, ma non emergono elementi che facciano pensare a un omicidio.
Ancora una volta, la vicenda riporta al centro dell’attenzione il tema delle morti “invisibili”, quelle che colpiscono persone ai margini, spesso sole, che muoiono senza lasciare traccia se non una breve cronaca e molte domande sulla capacità delle città di prendersi cura dei più fragili.