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29/10/2016 06:40:00

Scrive Franco Giudice, presidente Airgest: "Senza di me aeroporto di Trapani al collasso"

 Egregio Direttore,

Ho letto quanto pubblicato in questi giorni dalla sua testata Tp24 sull’argomento Airgest e vorrei fornire alcuni chiarimenti.

Innanzitutto ringrazio Salvatore Ombra per le parole di stima che mi rivolge ma mi corre l’obbligo di ricordare a lui e a quanti interessati alle sorti dell’Airgest, alcuni fatti che servono a meglio chiarire il momento attuale della società di gestione dell’aeroporto di Birgi.

All’atto della mia nomina ho ricevuto dagli azionisti un obiettivo prioritario: assicurare la sopravvivenza della società mantenendone il valore e riportandola in pareggio di bilancio.

La situazione che ho trovato in azienda non lasciava dubbi, continuando sulla strada imboccata dai miei predecessori alla guida di Airgest (nessuno ecluso), saremmo arrivati alla liquidazione della società alla fine del 2016. Ho quindi rivisto il piano industriale della società che forse peccava di ottimismo.

L’azienda era (ed è) gravata di debiti che derivano quasi esclusivamente dalle attività di comarketing con Ryanair. Questi impegni hanno creato un disavanzo che negli anni ha portato la società molto vicino al collasso. La chiusura dell’aeroporto per la guerra in Libia, ha ulteriormente aggravato la situazione ed il ristoro di danni subiti è arrivato solo parzialmente alle casse di Airgest.

È anche il caso di precisare qualche dato numerico. Per la guerra in Libia Airgest ha subìto danni, asseverati dagli enti di vigilanza e riconosciuti da una Legge dello Stato, per 10 milioni di euro. Di questi solo 3,5 milioni, per diversi motivi, sono stati fino ad oggi incassati.

Altro sono i fondi tutt’ora a disposizione del Libero Consorzio Comunale di Trapani e che ammontano complessivamente a 2,4 milioni. Questi ultimi hanno un preciso vincolo di destinazione e devono essere impiegati per favorire l’incremento dei flussi turistici, seguendo le procedure previste dalla legge per le incentivazioni all’avvio di nuove rotte.

Ebbene, senza fare inutili polemiche sul passato o ricercare colpe, ho proposto agli azionisti un piano di ulteriore contenimento dei costi aziendali inclusi quelli relativi al personale che, in precedenza erano cresciuti molto. Ho anche chiesto agli enti pubblici coinvolti, di individuare formule diverse per reperire i fondi necessari al mantenimento dei volumi di traffico. Airgest non è in grado di sopportarli, prova ne siano i bilanci degli anni scorsi.

Ho poi impegnato tutta la residua credibilità del management per convincere Ryanair a non lasciare Trapani. Questo rischio esiste ancora ma ho motivo di credere che il lavoro fatto con il Vettore, con la Camera di Commercio e soprattutto con la Regione Siciliana stia cominciando a dare i suoi frutti. Ryanair ha riaperto i voli alle vendite e ha spostato la scadenza per la firma del contratto alla fine di novembre.

Piccoli ma importanti segnali di distensione che arrivano dal vettore che rappresenta il 98% del traffico di Birgi. Certo avrei anche io voluto vedere l’A380 di Emirates a Trapani, ma a volte bisogna fare i conti con la realtà. Birgi è un aeroporto regionale e serve un territorio che ha bisogno di un flusso turistico che attualmente solo Ryanair è in grado di garantire, come sta facendo da anni.

Probabilmente è un mio un limite: vedo l’aeroporto come una struttura di servizio per il territorio e non come una posizione di prestigio locale ed è per questo che ho dato la precedenza al rinnovo del contratto Ryanair. Destinazioni esotiche o compagnie prestigiose non le ritengo, al momento, una priorità.

Un’ultima notazione di tipo strategico se mi è consentito. È il momento di pensare agli aeroporti siciliani come un “sistema” per sfruttare al meglio le loro sinergie, orientare il loro sviluppo infrastrutturale e le loro vocazioni turistiche/commerciali. Con i tempi e le precauzioni che la complessità di queste operazioni richiedono, sarebbe opportuno avviare quantomeno una riflessione sull’argomento. Aeroporti vicini quali Trapani e Palermo non possono farsi concorrenza o vivere di confronti campanilistici, devono trovare un equilibrio per servire al meglio le necessità trasportistiche della Sicilia Occidentale.


Con molta cordialità.

Franco Giudice
Presidente Airgest S.p.A.