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10/06/2013 04:53:30

"Il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo, confonde ciò che le è sgradito con ciò che è illecito"

E' la prima volta, in un anno di amministrazione Adamo, che il circolo locale interviene sull'attività del primo cittadino. In un comunicato il referente Davide Piccione "pur senza entrare nel merito specifico dei fatti", ribadisce che "il principio di libera espressione e di libera informazione è un diritto inalienabile. E’ doveroso l’esercizio della critica e del dissenso proprio perché è dovere di tutti i cittadini partecipare alla vita politica della propria comunità. I cittadini chiamati alla rappresentanza ed al governo della città, hanno il dovere di accogliere le critiche, accettare il dissenso, mantenere il dialogo. Il ricorso all’Autorità Giudiziaria è anche esso un diritto, qualora le notizie diffuse siano infamanti, false ed infondate. I giornalisti hanno il dovere della corretta informazione. Il ricorso, pertanto, alla magistratura, non può e non deve rappresentare uno strumento di dissuasione (preventivo) volto a scoraggiare la possibilità del necessario monitoraggio e della critica delle azioni compiute dalle pubbliche amministrazioni". 

Anche Salvatore Inguì, coordinatore provinciale di Libera, interviene sulla vicenda, ricordando al Sindaco Adamo "il diritto-dovere di repliche e/o richieste di rettifica (previsto sia dalla legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti che dalla legge sulla stampa) che, se applicata, tutelerebbe sia il diritto alla dignità della persona che quello della libera informazione, senza così dover ricorrere alle cosiddette “querele temerarie”.

Al di là delle reazioni locali, vanno avanti invece i percorsi istituzionali. Federazione Nazionale Stampa Italiana e Ordine dei Giornalisti, tramite l'Osservatorio sulla libertà di stampa "Ossigeno per l'informazione" hanno pubblicato una nota molto dura: 

Era stato annunciato cinque mesi fa ed è accaduto. Il Comune di Marsala (Trapani), guidato dal sindaco Giulia Adamo, ha citato in giudizio per danni il giornalista Giacomo Di Girolamo, accusandolo di condurre una campagna diffamatoria e ha chiesto un risarcimento di cinquantamila euro. La prima udienza è fissata per il 15 ottobre 2013. Di Girolamo non nasconde la preoccupazione per questa iniziativa giudiziaria che ritiene ingiusta, che mette in difficoltà la piccola testata e le potrebbe impedire di proseguire la propria attività. La semplice notifica di una citazione per danni impone infatti alla società editoriale di iscrivere la somma richiesta fra le passività del proprio bilancio. Passano anni, di solito, prima che il giudice esamini il merito della questione e magari, come spesso accade, ne interrompa gli effetti sentenziando che non può essere accolta perché la richiesta è infondata in base alla legislazione che difende la libertà di stampa e diritto di critica e di espressione. Le lungaggini nell’esame delle citazioni per danni potrebbero essere eliminate con una semplice modifica procedurale che preveda una istruttoria per l’accoglimento delle richieste. Questa è una delle lacune della legislazione italiana che rendono possibile ostacolare a lungo l’attività giornalistica con richieste infondate. OSSIGENO, ha commentato Alberto Spampinato,” ha già manifestato riserve e critiche sulla delibera (leggi) facendo notare che la Giunta, guidata dall’ex deputato regionale Udc, in realtà mette sotto accusa elementi essenziali della libertà di stampa tutelati dalla Costituzione e dalla legislazione in materia: l’autonomia di giudizio, il diritto di critica, lo stile giornalistico, e la linea editoriale, in particolare l’esposizione critica dei fatti e i giudizi contenuti in alcune inchieste pubblicate recentemente su di Marsala.it da Di Girolamo, nelle quali il giornalista e la sua testata hanno sollevato legittimi dubbi su alcuni aspetti dell’attività dell’amministrazione comunale. Purtroppo molti amministratori pubblici confondono ciò che è loro sgradito con ciò che è illecito”.