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02/06/2017 06:40:00

Corruzione a Trapani, Cinque Stelle all'attacco di Crocetta. La difesa di De Vincenti

Continuano gli sviluppi sul caso Trapani. Le carte dell’inchiesta sulla guerra dei mari hanno svelato i numerosi contatti dell’ex numero uno di Liberty Lines Ettore Morace: orologi Rolex, favori, biglietti per lo stadio e le isole Egadi a chi si sarebbe prodigato per aiutarlo. Da qui, l’arresto dell’armatore per corruzione – la misura cautelare è scattata anche per il deputato regionale Girolamo Fazio e il funzionario Giuseppe Montalto - e l’iscrizione nel registro degli indagati di una serie di presunti “ganci” di Morace:
dall’ex sottosegretaria Simona Vicari all’ex deputata Marianna Caronia. Sotto inchiesta, anche il presidente della Regione Rosario Crocetta.

 «Il compito del governo è risolvere i problemi. Ed è quello che è stato fatto». Il ministro per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti non ci sta a passare per “facilitatore” di Ettore Morace. L’armatore, ex patron di Liberty Lines, si sarebbe vantato col padre di essere stato a cena con De Vincenti, all’epoca sottosegretario: «È quello che ci ha aiutato nell’acquisizione della Siremar».

Il ministro aveva già preso le distanze con una nota in cui spiegava di aver «sempre lavorato nel rispetto delle regole e nell’interesse generale». Ma a margine della sua visita a Palermo durante la quale ha viaggiato sul tram, è tornato sull’argomento, rispondendo alle domande dei cronisti: «Non mi occupo di giudiziaria, ma comunque… Il compito del governo è affrontare e risolvere i problemi e fra il 2015 e il 2016 avevamo il problema della crisi della Siremar e l'abbiamo risolto applicando la sentenza del Consiglio di Stato, garantendo la continuità territoriale con le isole minori e tutelando 340 lavoratori. Questo è il compito del governo e questo è stato il mio ruolo». De Vincenti ha smentito anche la cena a Filicudi con Morace: «Veramente era solo un caffè, ma non è importante. Era solo un momento di incontro in cui abbiamo constatato che mesi prima era stata risolta quella vertenza».

CROCETTA.   5Stelle chiedono le dimissioni del governatore. Giancarlo Cancelleri, leader dei grillini siciliani e possibile candidato a Palazzo d'Orleans, attacca prendendo spunto dalle carte dell'inchiesta "Mare monstrum": “Quello che risulterebbe dall'informativa dei carabinieri – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri - si configura come un intollerabile e inqualificable uso della cosa pubblica a fini privati. Crocetta avrebbe pressato per un prolungamento del servizio di collegamento navale con Filicudi, a quanto si apprende, per questioni di cuore, quindi di natura personale che nulla hanno a che vedere con gli interessi della collettività, visto che lo stesso armatore Morace – sempre secondo le notizie veicolate dalla stampa - era certo dell'inutilità di un servizio invernale, periodo in cui sarebbero mancati i passeggeri”.

“Il fatto che il collegamento alla fine sia stato prolungato solo per dieci giorni - continua Cancelleri – non attenua le responsabilità del presidente, se non, al limite davanti alla Corte dei Conti, davanti alla quale potrebbe essere chiamato a rispondere per danni all'erario”. Il portavoce di M5S parla di "fatto di una gravità inaudita" e aggiunge: “A questo punto viene lecito chiudersi se un operato del genere da parte di Crocetta possa considerarsi un caso isolato, o potremmo trovarci in futuro a commentare altri costosi capricci del presidente pagati con il portafoglio dei siciliani. In ogni caso le ombre sulla presidenza sono pesantissime. Crocetta non può non dimettersi”.

Il governatore Rosario Crocetta replica: "Cancelleri non conosce le carte e ha preso un granchio - dice - i magistrati hanno già verificato questa vicenda fatta di pettegolezzi e falsità. Quindi ho deciso di querelare per diffamazione il capogruppo dei 5 stelle perché dice delle palesi falsità attribuendo lui un mio interessamento per i collegamenti marittimi per fini personali".