Reazioni e dimissioni in seguito alla decisione della segreteria del PD di Marsala con il quale si chiede il ritiro degli assessori dalla Giunta di Alberto Di Girolamo.
Si sono dimessi: Ninni Barbera (vice segretario); Aurelia Piccione (responsabile Cultura e Pubblica Istruzione); Fabrizio Coppola - Componente Segreteria (responsabile Finanze); Ignazio Parrinello - Componente Segreteria (responsabile Innovazione Tecnologica).
Gli stessi hanno motivato con un loro documento le dimissioni, ponendosi in forte contrasto con la segreteria e con Antonella Milazzo. Nel documento si palesa la mancanza di collaborazione nei confronti dell'Amministrazione da parte della segreteria, nessuna attività partitica sul territorio e l'errore nel non voler riconoscere il tesseramento nei confronti di chi ha chiesto l'ingresso nel partito, gruppo di Enzo Sturiano in testa.
L'affondo è poi sulla mancata convocazione della segreteria in occasione delle tornate elettorali delle regionali e delle nazionali, pur essendoci state delle richieste esplicite in tal senso.
I dimissionari chiedono un congresso per eleggere la nuova segreteria che possa essere inclusiva e di slancio, non in contrapposizione con la linea del partito nazionale.
Di seguito il documento integrale che hanno sottoscritto.
“La nostra esperienza come componenti della Segreteria comunale è iniziata come naturale prosieguo al lungo percorso al fianco del Partito Democratico. Ognuno di noi, con storie e percorsi diversi, è stato protagonista della bellissima stagione culminata con l’elezione del nostro Segretario Alberto Di Girolamo a Sindaco di Marsala. Una grande conquista per tutta la nostra comunità che ci ha reso orgogliosi del lavoro di coesione ed inclusione sviluppato in questi anni dal Partito e dai suoi dirigenti. Per questa ragione siamo rimasti stupiti da tutto ciò che in questi mesi si è verificato in seno alla segreteria ed alla dirigenza. Ci saremmo aspettati che il lavoro a cui avremmo dovuto contribuire fosse improntato alla collaborazione nei confronti dell’Amministrazione ed al supporto della stessa, ed anche a svolgere quel ruolo di cinghia di trasmissione con la società, sancito dalla nostra Costituzione. Nel tempo abbiamo dovuto constatare che nulla di tutto ciò si è verificato. Alcuni amici si sono dimessi prima ancora che la segreteria fosse ufficializzata, le convocazioni della segreteria, ad oggi, sono state sporadiche e mai su argomenti realmente importanti. Ci saremmo aspettati di essere parte di un lavoro di proposta verso l’Amministrazione che non si è mai concretizzato nonostante i nostri ripetuti inviti alla Segretaria di farsi promotrice di una serie di incontri tematici tra Partito e Segreteria e tra Segreteria ed Amministrazione e gruppo Consiliare. Così come ci saremmo aspettati che, a fronte di un forte interesse nei confronti del tesseramento da parte di diversi gruppi che hanno contribuito all’elezione del Sindaco ed anche di comuni cittadini, si desse inizio ad una intensa e prolungata campagna di tesseramento al fine di rafforzare il nostro Partito. Aspettativa totalmente disattesa. Ultimamente non siamo neppure stati coinvolti nelle interlocuzioni politiche ed in nessuna decisione. Siamo rimasti spiazzati e delusi nel constatare che questa segreteria non è stata mai convocata negli ultimi mesi, nonostante l’incombenza di due importantissime tornate elettorali, e tutto ciò, nonostante le nostre sollecitazioni in tal senso. Tale inerzia ha determinato l’assenza di iniziative a supporto del Partito per le elezioni regionali e neppure in occasione delle elezioni nazionali.
In questo clima siamo arrivati alla convocazione del direttivo di lunedì 19 marzo, di cui solo alcuni hanno potuto prendere atto tramite sms, mentre altri non hanno ricevuto neppure questo, e comunque senza alcuna notizia sulle motivazioni di questa convocazione o sugli argomenti da trattare. Nonostante il mutato clima nazionale, in cui gli sforzi complessivi di ogni singolo dirigente, tesserato o simpatizzante, devono essere rivolti alla inclusione ed al rilancio dell’attività politica nonché al dialogo costruttivo, con grandissima sorpresa abbiamo constatato che la Segretaria si apprestava a fare votare una relazione con la quale si chiedeva il ritiro della delegazione Assessoriale del Partito, in contestazione all’operato del Sindaco. Tale metodo non può essere politicamente condivisibile in quanto in contrasto con la linea nazionale di apertura e dialogo. In questo momento, più che una votazione che spacca il Partito ed il gruppo Consiliare, sarebbe stata più opportuna una discussione più approfondita e volta alla costruzione tra tutti gli attori in causa, ed una azione politica di rilancio sul territorio da effettuare insieme all’Amministrazione, al fine di ascoltare le istanze dei cittadini, nostro vero ed unico punto di riferimento. Per tali motivazioni abbiamo deciso di rassegnare le dimissioni dalla segreteria del Circolo PD di Marsala ed auspichiamo che una nuova fase congressuale possa presto determinare le condizioni per una ripartenza unitaria del Partito”.
La direzione del Partito Democratico, che si è tenuta lunedì sera, ha creato il caos all'interno della stessa maggioranza.
La segretaria del circolo marsalese, Antonella Milazzo, ha letto la sua relazione motivando la richiesta finale: presa di distanza dall'Amministrazione Comunale e ritiro dalla Giunta dei tre assessori del PD: Annamaria Angileri, Clara Ruggieri e Agostino Licari.
Nel momento in cui il documento viene sottofirmato da 27 membri ( su 80), 7 hanno votato contro la relazione della segretaria, altri ancora si dimettevano così il vice segretario Ninni Barbera, a seguire Antonella Napoli, Fabrizio Coppola ed altri.
Un documento che doveva essere uno spartiacque ma che ha portato alla, quanto mai, prevedibile implosione di quello che del PD rimaneva.
Un gruppo consiliare completamente spaccato: di sette consiglieri eletti sono rimasti in cinque: Pino Cordaro è transitato in Forza Italia alle ultime nazionali, ma già per le regionali appoggiava quella forza politica, nel silenzio di una segreteria che era attivamente schierata pro domo sua; Angelo Di Girolamo, che non è mai stato vicino ad Antonella Milazzo. Gli altri sono Federica Meo, Mario Rodriquez e Calogero Ferreri che hanno votato contro la relazione della segretaria, continuando nell'appoggio a questa Amministrazione.
Accanto alla Milazzo resta il capogruppo del PD, Antonio Vinci
Cosa produrrà tale documento? Certamente una riflessione, nei fatti nulla.
Il sindaco ha già fatto sapere che starà fermo al suo posto, ha chiesto agli assessori di non rimettere le deleghe, sottolineando che è stato eletto per amministrare la Città, non per polemizzare e creare scompiglio.
Il momento storico politico, in effetti, imporrebbe maggiore cautela. Deliberatamente è stato spaccato il partito, analisi fredda: sono andati via dalla segreteria sei persone, tre consiglieri su cinque non hanno condiviso la relazione. Il consigliere Vito Cimiotta vorrebbe rientrare, fino a quando gli organi locali di dirigenza sono questi preferisce rimanere a guardare.
Il Partito è stato portato allo scontro, l'affondo contro il sindaco Alberto Di Girolamo, e contro i tre assessori della Giunta, ha il sapore di una forzatura che solo apparentemente si basa sulla mancata comunicazione tra i consiglieri comunali, Amministrazione e Partito. Più volte Di Girolamo ha convocato riunioni di maggioranza senza poi la partecipazione della stessa.
La segretaria di Marsala, questa volta, non ha la copertura di Baldo Gucciardi che prende le distanze da quanto deliberato lunedì sera e richiama ai valori del Partito.
Gucciardi nella sua nota indica un PD in difficoltà da mesi, con un gruppo consiliare spaccato e una dirigenza continuamente in frizione: “La difficoltà nei rapporti fra Partito,Gruppo consiliare del Pd e Amministrazione comunale che da troppi mesi si trascina a Marsala, si è concretizzata ieri in una formale frattura. Un Partito locale soggetto a fibrillazioni permanenti, un Gruppo consiliare in tensione costante e da ieri spaccato verticalmente sulla mozione proposta dalla segreteria, un dialogo tra sordi, tra Partito, Gruppo e Amministrazione comunale rischiano di far del male ad una delle Città più importanti della Sicilia. Per questo, fermo restando il rispetto dell’autonomia degli organismi statutari di Partito, nonché quella istituzionale degli organi pubblici rappresentativi, senso di responsabilità vuole che Partito, Gruppo consiliare e Amministrazione comunale mettano subito da parte ogni attrito e incomprensione facendo prevalere l’etica della responsabilità ad ogni pur legittima lagnanza e critica che provenga reciprocamente da ognuno dei soggetti politici e istituzionali protagonisti della vicenda. In conseguenza, l’auspicio è che si riavvii immediatamente un percorso che affronti tempestivamente i nodi posti all’attenzione e attraverso un ritrovato dialogo, nell’interesse supremo della Città, si rilanci l’iniziativa sia politica che amministrativa. Non sarò mai consenziente alla logica del muro contro muro che, se dovesse prevalere ancora a Marsala, testimonierebbe il fallimento della politica, che è certamente rigore ma è anche dialogo, confronto e dialettica costruttiva. È evidente che un ulteriore assenza di dialogo segnerebbe uno sciagurato punto di non ritorno con conseguenze politiche facilmente immaginabili e con un danno assolutamente da evitare per la Città di Marsala ” .
Non condivide la posizione della Milazzo nemmeno il segretario provinciale dem, Marco Campagna: “In merito alle determinazioni assunte dalla direzione del circolo di Marsala nel pieno rispetto delle scelte del circolo, salvo gli eventuali adempimenti degli organi competenti per statuto ad assumere le determinazioni del caso, non si può non invitare il partito, il gruppo consiliare, che ne esce spaccato, il sindaco Di Girolamo e i nostri assessori ad una ulteriore riflessione unitaria sulle scelte da compiere. Anche in merito alla delicata situazione politica nazionale e i passaggi che ne verranno. Ma soprattutto visto il ruolo che il Pd con i suoi organi politici, sindaco e amministratori hanno assunto nella città di Marsala. Tutto questo impone di anteporre il bene comune ad altro. Confido che la lungimiranza e visione di tutti porterà ad una adeguata soluzione della crisi.”
Il Partito a Marsala si appresta ad essere commissariato, in vista anche della fronda dei consiglieri comunali non ancora transitati nel PD ma che hanno sempre votato centrosinistra, che si sono spesi in campagna elettorale, ruggirelliani in testa.
Luana Alagna, consigliera comunale dei Democratici per Marsala, affida a Facebook la sua amara riflessione, non condividendo la scelta della segreteria comunale dem: “Non è questo il modo per ripartire. Non è questo che merita il popolo del centro sinistra che si sta impegnando per ricostruire e rilanciare un partito che ha bisogno, oggi più che mai, di rinnovarsi. La necessità di comprendere i tempi e la capacità di adeguarsi al mutamento continua a mancare. Non è questo ciò di cui ha bisogno il PD: una guerra interna per affermare una posizione dominante. Ma su che cosa poi? Sulle macerie?
C’è necessità di umiltà, di spirito di servizio, di far rivivere quell’identità comune attraverso il pluralismo e partendo da ciò che di buono è stato fatto. È il dialogo lo strumento, l’umiltà il mezzo, il bene della città il fine!”.
Motiva il suo voto contro la relazione della segretaria Milazzo la consigliera comunale del PD, Federica Meo: “In un momento così difficile per il Partito Democratico, dove a livello nazionale e i cittadini ci chiedono di aprire il nostro partito credo sia un errore puntarci il dito a vicenda. I cittadini hanno bisogno di risposte non di vederci litigare ancora. La direzione di lunedì scorso, inizialmente, era iniziata con questi presupposti poi è finita in altro con l'azzeramento sia della giunta che della segreteria. Ieri, invece, si è discusso solamente della sfiducia degli assessori del PD. Personalmente, non sono d'accordo, tutti abbiamo avuto colpe. Avevo chiesto in direzione, a Novembre, un maggiore impulso dal Partito, attraverso la redazione di progetti per la città e solamente nel caso di esito negativo da parte dell'Amministrazione un azione seria e concreta di sfiducia. Avevo chiesto insieme ad altri componenti del gruppo un incontro con il primo cittadino. Ancora aspetto quell'incontro, così personalmente, chiamai Alberto, trovando la sua disponibilità. Con questo, non nego assolutamente che ci siano dei problemi reali che vadano affrontati per il bene della nostra città ma credo che bisogna e che sia necessario migliorare e migliorarci insieme”.
La questione terrà banco ancora per qualche giorno, in molti chiedono l'azzeramento della segreteria. Qualcuno lo fa dietro le quinte, non se la sente di far parte di “Un partito che non mostra inclusione ma rivendicazioni per posizioni personali”.
Davide Parrinello e Gaspare Lentini, del gruppo di Paolo Ruggirello, tengono a sottolineare che per loro non è cambiato nulla: “Grande stima e rispetto per la persona del sindaco e dei tre assessori. Non c'è nulla di personale contro di loro. Chiediamo l'azzeramento della Giunta come momento di confronto e di apertura verso la maggioranza che ha contribuito all'elezione di Alberto Di Giorolamo. Per noi azzeramento non significa assessori nuovi ma anche un rimpasto, purchè ci sia una azione forte di rilancio per il bene della città. Alla segretaria abbiamo più volte chiesto le dimissioni insieme a tutta la segreteria, continuiamo a sostenere che gli organi politici vanno azzerati. Noi non siamo contro il sindaco vorremmo concorrere al buon governo della città con maggiore partecipazione”.
Intanto dentro al PD è corsa alle analisi politiche degli ultimi eventi. Solo la settimana scorsa Rino Ragona, dirigente dem, aveva chiesto l'azzeramento di tutti gli organi partitici, segretaria in testa e poi Giunta. Non è stato ascoltato, si è andati allo scontro e si sono create altre fratture che hanno portato all'implosione.
Il commissariamento potrebbe essere alle porte, da Palermo fanno sapere che la situazione di Marsala è posta all'attenzione dei vertici del partito regionale.
Rossana Titone