Rientrata la rivolta alle carceri di Trapani, ora si fa la conta dei danni.
Un intero reparto è stato devastato: la sezione Mediterraneo.
I detenuti, più di 200, hanno distrutto mobili, suppellettili, divelto i cancelli, bruciato lenzuola e indumenti. Una sola nota positiva: non ci sono stati feriti né tra gli agenti di polizia penitenziaria né tra i reclusi, ma ieri la tensione dentro la struttura era alle stelle. Una situazione esplosiva gestita con intelligenza da tutte le forze dell’ordine intervenute in tenuta antisommossa. Hanno trattato con i rivoltosi, riuscendo alla fine a farli desistere.
Una cinquantina di loro armati di bastone e spranghe avevano raggiunto il tetto delle carceri. I motivi della rivolta? La richiesta di tamponi e mascherine, ma soprattutto lo stop ai colloqui con i familiari. Adesso la situazione è ritornata alla normalità, ma le carceri oggi più che mai sono una polveriera.