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27/10/2022 06:15:00

Le vite invisibili del campo migranti tra Campobello e Castelvetrano 

 Non c’è orrore più grande di quelle vite che non esistono, che sono invisibili. E’ quello che accade nei campi migranti di Campobello di Mazara e di Castelvetrano, distano a pochi km di distanza l’uno dall’altro. Ci vivono oltre mille persone, emarginati e destinati ad esserlo ancora di più. Si è creato un ghetto, lì abitano, si lavano con acqua fredda, dormono su un lembo di terra e quando è bagnata si arrangiano con dei sacchi, con una tenda improvvisata, con delle coperte riciclate. Si sono inventati un villaggio, cucinano, macellano sempre lì, la maggior parte sono dei musulmani e quindi hanno la loro di macellazione, vendono pentole, acqua da bere, bibite varie.

Tutto attorno è sporco, lurido, convivono con i topi e la spazzatura.

L’unico campo autorizzato è quello di Campobello, ci sono dei letti attrezzati ma possono al massimo ospitare 250 persone, il resto si è arrangiato proprio di fronte a quello spazio, altri hanno raggiunto l’ex cementificio di Castelvetrano, impossibile non vederlo: c’è spazzatura ovunque. Vivono senza luce, con l’inverno alle porte dovranno fare i conti con il freddo e per fronteggiare le basse temperature accendono dei fuochi, qualcuno ha perso la vita proprio per questo.

Si tratta per lo più di migranti che arrivano e vengono utilizzati per la raccolta delle olive o in altri lavori agricoli.

Sembra essere fuori i confini della vita, di fatto lo è: anime perse e relegate al nulla, alla misera non solo materiale ma anche umana.

Si infastidiscono della presenza di chi non appartiene al loro gruppo, evidentemente si sono sentiti troppo giudicati e mai aiutati se non con l’elemosina.

Di questa situazione si è interessato il deputato nazionale di Italia Viva, Davide Faraone, che ha voluto visitare entrambi i campi.

Alla visita di Campobello hanno presenziato i due assessori Stefano Tramonte e Saverio Sciacca, il sindaco, Giuseppe Castiglione, era in Prefettura per cercare una soluzione, la situazione è difficile ed insostenibile anche per la città.

Faraone ha già dichiarato che della questione parlerà agli organi preposti, compreso il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per ristabilire condizioni dignitose e umane, nel pieno rispetto dei diritti e delle norme igienico sanitarie.

Qui il video che abbiamo pubblicato su Tp24 l'anno scorso, quando abbiamo realizzato un reportage dopo un incendio che era costato la vita ad un giovane lavoratore.