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26/08/2023 06:00:00

Il mega eolico offshore al Largo delle Egadi, ad ottobre inizia la VIA 

 Il mega impianto eolico off shore "Med Wind" di Renexia al largo delle Egadi si avvia verso la sua fase decisiva, propedeutica per il via libera alla realizzazione (ne abbiamo già parlato qui).

A ottobre la VIA - Sarà presentata, infatti, nel mese di ottobre al Ministero dell'Ambiente e dalla Sicurezza energetica la domanda di Valutazione di impatto ambientale per la mega-centrale eolica galleggiante nel Canale di Sicilia, a 80 km al largo di Mazara del Vallo.

Il progetto – L’impianto da 2,8 gigawatt e 9 terawattora all'anno, che potrebbe coprire le necessità di 3,4 milioni di famiglie, in pratica tutta la Sicilia. L'investimento sarà di 9 miliardi di euro, e la prima sezione della centrale potrebbe cominciare a produrre nel 2027. Lo ha rivelato il responsabile delle Relazioni esterne di Renexia, la società dell'eolico del gruppo Toto, Giuseppe Scopa, alla presentazione a Roma dei dati della Goletta Verde di Legambiente.

190 pale alte 180 metri - La centrale (più grande di quelle del mare del Nord) dovrebbe sorgere a 47 km dall'isola di Marettimo e a 67 km da quella di Favignana, in un punto dove i venti sono forti e costanti.
Avrebbe fino a 190 pale, alte 180 metri (dal livello del mare al mozzo del rotore) e con eliche del diametro di 200 metri. Le pale saranno installate su piattaforme galleggianti ancorate al fondale, che in quel punto è troppo profondo per piantare i piloni direttamente al terreno. La centrale flottante sarebbe collegata alla terra attraverso cavi elettrici e sottostazioni galleggianti che riducono gli sbalzi di tensione.



"A ottobre presentiamo tutta la documentazione per la Via al Ministero dell'Ambiente - ha detto all'Ansa Giuseppe Scopa -.
L'impianto sarà diviso in quattro sezioni. I lavori per la prima potrebbero comiciare nel 2026 e finire l'anno dopo". Renexia, di proprietà del gruppo Toto, è nata nel 2011. In Italia ha realizzato il parco eolico di Eboli e altri 4 parchi a terra, oltre alla copertura con pannelli dell'Interporto di Pescara. Al momento sta costruendo una centrale eolica nel Maryland, negli Usa.

Dibattito aperto negli anni scorsi – Sul progetto del mega parco eolico di Renexia il dibattito è stato aperto a lungo. Politica, associazioni, tecnici, sono intervenuti pubblicamente dicendo la propria sul parco che è un progetto enorme, che però utilizza delle tecnologie innovative che riducono l’impatto ambientale. Alcuni hanno detto no ms Non tutti sono contrari, ovviamente, e ci sono stati dei Sì, abbastanza convinti, al progetto. Come quello della ASAMAR Sicilia (l’Associazione degli Agenti Marittimi Raccomandatari). E’ un sì meno convinto è stato quello di Fare Ambiente Trapani che si chiede da sempre che tipo di impatto potrebbero avere gli impianti eolici sulle rotte navali e su quelle migratorie dei cetacei.
D’accordo, con riserva, anche Greenpeace Italia, Legambiente e WWF Italia: “Nessun pregiudizio sull’eolico offshore galleggiante, importante per decarbonizzazione e lotta alla crisi climatica. L’importante è che siano garantiti il rispetto delle procedure di valutazione ambientale e trasparenza per affrontare criticità e minimizzare impatti”.

Gli altri parchi eolici off shore nel canale di Sicilia e davanti le coste trapanesi - Il vento del mare Mediterraneo e in particolare del Canale di Sicilia e delle coste trapanesi sono sempre più appetibili per le grandi compagnie che oggi producono energia eolica. Oltre Med Wind di Renexia Spa, ai progetti della danese Copenhagen Offshore Partners, di Renexia Spa, al progetto Calypso della Società Calypso Wind Srl, c'è in corso la richiesta per la realizzazione del nuovo parco eolico off shore denominato "Ostro", da parte di "Ocean Winds OW S.r.l" con sede a Milano.

Il progetto Calypso – L’impianto eolico off shore Calypso (ne abbiamo parlato qui) prevede l’installazione di 40 aerogeneratori Vestas V236 di potenza unitaria pari a 15 MW, con una capacità totale di 600 MW, installati su strutture in acciaio galleggianti ancorate sul fondo del mare attra-verso appositi ormeggi. La superficie dello specchio acqueo interessato è di 1.919.261,05 m2 al di fuori delle acque territoriali, 167.941,96 m2 all’interno del mare territoriale ai cavidotti di export e 396,69 m2 sul demanio marittimo a terra. All’interno dell’area del parco eolico, saranno localizzate due stazioni offshore anch’esse flottanti, identificate con le sigle OSS1 e OSS2 ed utilizzate per l’elevazione della tensione prodotta dalle turbine da 66 kV a 150 kV. La trasformazione della tensione sarà necessaria per minimizzare le perdite di produzione durante il trasporto dell’energia da mare verso terra fino al punto di allaccio alla rete di trasmissione nazionale. I cavidotti in uscita dalle stazioni di trasformazione citate, saranno 4 ed avranno una lunghezza ciascuno di circa 55 Km. L’area dove è localizzato il parco eolico ha una profondità variabile compresa tra circa 100 m e circa 500 m di profondità.

Il progetto "Ostro" - Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione di 40 aerogeneratori aventi un diametro rotore di circa a 236 m e potenza nominale di 15 MW cadauno, per una potenza nominale complessiva totale installata pari a 600 MW, ad una distanza minima di circa 50 km dalla costa Siciliana (ne abbiamo parlato qui). Tutti gli aerogeneratori saranno ubicati esternamente alla delimitazione del limite di 12 miglia, dove ricade, invece, parte del cavo marino, il punto di giunzione e parte del vaco terrestre. In particolare, parte del cavo marino e il punto di giunzione ricadono nel territorio comunale e nella zona di competenza della Capitaneria di porto di Mazara. Lo sbarco a terra, dove è previsto il punto di giunzione tra il cavo marino e il cavo terrestre, è individuato all’interno del territorio comunale di Mazara del Vallo, all’interno del foglio catastale n. 229_Y, particella n.900 e n. 539 in prossimità della particella n.884presso via Lungomare S. Vito. La connessione alla Rete di Trasmissione Nazionale dell’energia elettrica è prevista nei pressi della centrale Terna "Partanna", mediante una sottostazione di misura e consegna da costruire appositamente.