Quantcast
×
 
 
20/03/2024 11:20:00

Il caso Bulgarella, la lettera dei dipendenti: "Un complotto contro un uomo perbene"

 Un accorato appello giunge alle massime cariche dello Stato da parte dei Capi Cantiere e Collaboratori dell'imprenditore trapanese Andrea Bulgarella. Nella loro lettera aperta, esprimono solidarietà e sostegno al noto costruttore, definendolo vittima di un "depistaggio di Stato" ordito da un "sistema di potere mafioso e finanziario".

Un uomo onesto al servizio del lavoro.

Con oltre trent'anni di esperienza al fianco di Bulgarella, i firmatari della lettera ne esaltano le doti umane e imprenditoriali. Lo descrivono come un "padre" per i suoi collaboratori, con cui ha realizzato "opere bellissime" in tutta Italia. Sottolineano il suo impegno per la legalità e la sicurezza sul lavoro, affermando che "mai nessuno operaio o dipendente è stato assunto o pagato in nero" e che "nessuno ha patito incidenti gravi nei cantieri".

Un complotto contro un uomo perbene.

Secondo i firmatari, Bulgarella sarebbe vittima di un sistema che mira a distruggerlo. E' vittima di "soprusi" e "angherie" e di accuse mossegli da "una certa Magistratura" e da "pentiti, funzionari, fonti investigative compiacenti". Chiedono "chiarezza e risposte dallo Stato", scuse da chi lo ha "perseguito" e condanne per i suoi accusatori.

Un grido di allarme per la legalità.

La lettera rappresenta un forte atto di denuncia contro un sistema che, secondo i suoi estensori, calpesta i diritti di un imprenditore onesto. Un grido di allarme per la legalità e la tutela del lavoro in una terra spesso associata a ben altri scenari.

I firmatari della lettera concludono chiedendo un intervento "affinché oltre un secolo di sforzi e risultati, tutti all'insegna del bello e della legalità, possano patire ulteriori traumi anche irreparabili di cui ci sentiremo moralmente tutti responsabili". Un auspicio per un futuro in cui la giustizia prevalga e il lavoro onesto venga tutelato.

La parola ora spetta alle istituzioni.

La lettera dei Capi Cantiere e Collaboratori di Andrea Bulgarella non può essere ignorata. Il loro appello è un invito ad accendere i riflettori su una vicenda complessa che necessita di risposte concrete. Il futuro di Andrea Bulgarella e, con esso, la fiducia in uno Stato giusto, dipendono da come le istituzioni sapranno reagire a questo accorato grido d'aiuto.

Ecco il testo completo della lettera:

“Gentili signori, avendo lavorato come capi cantiere e collaboratori, per più di trent’anni con Andrea Bulgarella, abbiamo avuto modo di apprezzarne le doti e le qualità umane, questi i motivi per cui sentiamo il dovere di rivolgerci alle Istituzioni, nella speranza che ci ascoltino, per tutti i soprusi, le angherie, che ha affrontato pur di difendere il suo ed il nostro lavoro, il suo ed il nostro impegno. Tutt’ora è vittima incolpevole, nel silenzio delle Istituzioni, di un depistaggio di Stato ordito da un sistema di potere mafioso e finanziario, con la complicità di una certa Magistratura, dei suoi metodi di utilizzo di pentiti, funzionari, fonti investigative e compiacenti avvocati e giornalisti. Andrea Bulgarella, nonostante tutto, è sopravvissuto grazie alla sua professionalità, alla sua probità, alla sua onestà, al suo coraggio, che sempre lui ama definire quasi, in certi momenti, incoscienza, perché per fare tutto quello che ha realizzato e per le lotte che ha combattuto in quei contesti entrambi questi valori forse concorrono. Ne ammiriamo la disponibilità e capacità imprenditoriale (per noi come è un padre), con lui abbiamo sognato e insieme fatto delle opere bellissime in tante regioni d’Italia, orgogliosi come lui di essere siciliani e trapanesi. Possiamo sostenere che mai nessuno operaio o dipendente è stato assunto o pagato in nero, né tantomeno nessuno ha patito incidenti mortali nei cantieri perché Bulgarella ha sempre rispettato le norme sulla sicurezza, proteggendo il nostro lavoro e la nostra incolumità, e ha sempre agito all’insegna della legalità e della trasparenza. Noi stiamo con Andrea Bulgarella, un cittadino, uomo e imprenditore di serie A, che merita chiarezza e risposte dallo Stato, le scuse dai suoi sicari e depistatori, le condanne per chi lo ha perseguito, al fine di evitare che oltre un secolo di sforzi e risultati, tutti all’insegna del bello e della legalità, possano patire ulteriori traumi anche irreparabili di cui ci sentiremo moralmente tutti responsabili, perfino noi che siamo stati e rimarremo al Suo fianco sempre e comunque. Nel ringraziarVi per l’attenzione ci è gradita l’occasione per porgere i nostri più deferenti ossequi.