Quantcast
×
 
 
05/04/2024 06:00:00

E' "guerra" sulle strade italiane: 1326 morti nel 2023. Da gennaio sette vittime nel trapanese

 Sono numeri impressionanti, numeri da bollettino di guerra quelli degli incidenti stradali del 2023 in Italia. ”Numeri intollerabili”, come li ha definiti il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del convegno alla Camera su “Strategie strumenti per la sicurezza stradale della mobilità”. Purtroppo sono drammatici i numeri anche nel trapanese, con sette morti dall'inizio dell'anno.

I numeri drammatici del 2023 in Italia: 1326 morti, 41.854 feriti -  - Nel 2023 in Italia gli incidenti stradali rilevati da Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri sono stati complessivamente 70.950, di cui 1.204 mortali e 28.631 con lesioni. Le persone decedute nel 2023 sono state 1.326, mentre quelle ferite sono state 41.854. Gli incidenti stradali uccidono più giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni rispetto a qualsiasi altra singola causa possibile di morte. Sono 454 in media gli incidenti stradali con lesioni avvenuti nel 2022 secondo i dati Istat.

Per il ministro Piantedosi strade più sicure con nuovi modelli di mobilità: "In una realtà sempre più complessa e tumultuosa, in un mondo che vede moltiplicarsi gli spostamenti, una mobilità efficiente e sicura è diventata un'esigenza primaria imprescindibile per una società che voglia stare al passo con lo sviluppo e assicurare il benessere dei suoi cittadini. Per garantire l'integrità della vita è indispensabile una attenta e condivisa azione sinergica tra istituzioni, società civile e industria: rendere meno pericolose le nostre strade richiede l'adozione di standard di sicurezza più esigenti per mezzi ed infrastrutture e implica l'incentivazione di nuovi modelli di mobilità e promuovere trasporti pubblici più diffusi ed efficienti nelle relazioni tra i territori".

Le cause degli incidenti e la cultura della responsabilità - Gli incidenti nella maggior parte dei casi, sono una conseguenza di comportamenti errati alla guida: distrazione, alta velocità, guida sotto l'effetto di alcol e sostanze stupefacenti, utilizzo smodato degli smartphone e mancato rispetto delle regole dettate dal Codice della Strada. "È indubitabile allora come sia di primaria importanza sviluppare al massimo la diffusione di una cultura della responsabilità di ogni conducente  - continua Piantedosi - volta ad accrescere la consapevolezza dei rischi a cui ciascuno di noi è esposto e a cui espone la vita degli altri quando è alla guida di un veicolo".

"La principale causa di morte tra i giovani, fascia 11-24 anni, è proprio l'incidente stradale. Questo è dovuto all'eccesso velocità, alla distrazione con l'uso del cellulare, all'abuso di alcol e alle sfide sui social network. Vite spezzate. La promozione della sicurezza stradale è riconosciuto come Lea, Livello essenziale di assistenza. Le campagne di prevenzione e di informazione ai cittadini sono prestazioni sanitarie che vengono garantite alla comunità. Non a caso la riduzione del numero e della gravità degli incidenti stradali è tra gli obiettivi del Piano nazionale della prevenzione 2020-2025". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo intervento al convegno alla Camera.

La prevenzione  - "La parola chiave" contro gli incidenti stradali non può che essere prevenzione, intesa soprattutto come promozione di atteggiamenti responsabili e promozione di stili di vita corretti. Così come è importante ricordare ai giovani che assumere alcol quando si guida aumenta il rischio di essere vittima o di provocare incidenti, promuovendo la cultura di responsabilità nei confronti della salute propria e degli altri. La promozione della sicurezza stradale riguarda naturalmente tutte le fasce d'età della popolazione. "Penso alla consapevolezza sul corretto utilizzo delle cinture di sicurezza, dei caschi, di seggiolini e rialzi" spiega il ministro della Salute Schillaci. "L'attività di prevenzione - ha sottolineato - deve essere costante se vogliamo veramente incidere concretamente per aumentare i livelli di sicurezza e questo richiede un approccio multisettoriale con la forte collaborazione tra i diversi ministeri e le altre realtà coinvolte.

Sulle strade trapanesi sette morti dall'inizio del 2024 - Anche sulle strade della provincia di Trapani il bilancio dall'inizio dell'anno è purtroppo drammatico. Sono sette i morti, quasi tutti giovanissimi. A Gennaio la prima vittima dell'anno è stato il 18enne Biagio Lombardo, il giovane marsalese travolto e ucciso da un'auto sulla Strada Statale 115 Marsala Mazara. 

A febbraio San Vito Lo Capo e la frazione di Macari hanno pianto la scomparsa di Girolamo Accardo, altro giovane di 19 anni morto a seguito dell'incidente stradale lungo la Sp16, tra Custonaci e San Vito Lo Capo, nella frazione di Purgatorio.

E a marzo non ce l'ha fatta Giuseppe Stabile, il giovane di 23 anni di Castellammare del Golfo, coinvolto in un incidente stradale in via Da Vinci.

E' il marsalese di trentaquattro anni, Sebastiano Adragna, la vittima dell'incidente mortale che si è verificato nel pomeriggio della Domenica delle Palme sulla strada statale 188. Il giovane si trovava a bordo della sua Fiat 500 e procedeva in direzione Marsala, quando ha perso il controllo dell'auto, a causa dell'alta velocità, finendoin un vigneto alla destra della carreggiata.

Le altre tre vittime di incidenti stradali, che portano in totale a sette il numero dei morti nel trapanese dall'inizio dell'anno sono: Salvatore Lo Bue, 64enne di Erice, deceduto Venerdì Santo a Valderice mentre si trovava in sella alla sua moto.

La 23enne Alice Culcasi morta la notte di Pasqua in un incidente stradale in via Virgilio a Trapani. 

E infine l'incidente di due sere fa a Marsala, in via Trapani, costato la vita a Mario Abate di 37 anni.