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21/02/2025 06:00:00

Qualche speranza per la diga Trinità, si pensa di fermare lo svuotamento

 Sembra aprirsi uno spiraglio per la diga Trinità di Castelvetrano: la Regione chiederà al Ministero delle Infrastrutture di rivedere l’ipotesi di svuotamento totale del bacino, dopo le prime valutazioni tecniche che hanno evidenziato una tenuta strutturale ritenuta incoraggiante.


Il sopralluogo condotto lunedì scorso da esperti della Protezione civile siciliana e dal nuovo consulente della Regione, Salvatore Miliziano, ha confermato che l’invaso è stabile. Le analisi strutturali hanno riscontrato elementi rassicuranti, attenuando i timori su possibili rischi legati alla sicurezza del bacino.


Adesso la Regione valuterà un nuovo piano di gestione, che potrebbe evitare lo svuotamento totale dell’invaso. L’idea è quella di fermare la discesa del livello dell’acqua tra i 60 e i 61 metri, consentendo comunque un’adeguata capacità di stoccaggio con oltre un milione e mezzo di metri cubi d’acqua disponibili. La prossima settimana è previsto un incontro tra i tecnici regionali e quelli ministeriali per affrontare la questione e scongiurare una misura drastica che penalizzerebbe l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico locale.

 

 

Monitoraggio e nuove opere
Intanto, tra le misure previste per la sicurezza dell’infrastruttura, si lavora alla progettazione di un sistema di impermeabilizzazione dei punti critici del bacino e di un intervento di miglioramento della rete di distribuzione dell’acqua per ridurre gli sprechi.
La vicenda si inserisce nel più ampio contesto della crisi idrica che colpisce la Sicilia. Il territorio occidentale, e in particolare la provincia di Trapani, ha visto negli ultimi mesi una drastica riduzione delle riserve idriche. Il settore agricolo attende con urgenza interventi, tra cui la possibile riattivazione di dissalatori, già annunciata dalla Regione.
Nei prossimi giorni il Governo regionale continuerà il confronto con Roma per definire una strategia che possa preservare la funzionalità della diga Trinità, evitando la perdita di un’importante risorsa per il territorio.

Crisi idrica e agricola in Sicilia, Legacoop: “La Regione intervenga subito”
Domenico Pistone, di Legacoop Sicilia, lancia un nuovo allarme sulla crisi idrica e agricola dell’isola, che rischia di peggiorare ulteriormente nell’estate 2025. Secondo Pistone, il problema non è solo legato ai cambiamenti climatici, ma soprattutto alla mancata pianificazione infrastrutturale da parte dei governi regionali degli ultimi 40 anni. Solo il 50% delle dighe siciliane è stato collaudato e ogni giorno enormi quantità d’acqua finiscono in mare.
Legacoop chiede trasparenza sui 140 milioni di euro stanziati per il rifacimento delle reti idriche e degli invasi, affinché si traducano in cantieri aperti nel breve periodo. La crisi agricola non minaccia solo aziende e lavoratori, ma l’intera tenuta economica e sociale della Sicilia.
Un altro tema critico è il futuro delle cantine sociali, pilastro dell’economia vitivinicola siciliana. Per questo, su richiesta di Legacoop, il 17 febbraio si è svolto un incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura per individuare soluzioni di sostegno economico. “Senza interventi immediati – avverte Pistone – si rischia il collasso dell’intero comparto agricolo e la perdita di un pezzo dell’identità della Sicilia”.

 

 

 


  Turano: "Schifani e Salvini impegnati per una soluzione concreta, basta polemiche sterili"

  "Il Presidente della Regione, Renato Schifani, insieme al ministro Matteo Salvini, si è fatto carico con determinazione della vicenda della diga Trinità, lavorando a soluzioni concrete per sostenere gli agricoltori e il territorio. Le affermazioni del deputato Dario Safina appaiono dunque pretestuose e lontane dalla realtà." Lo dichiara l’assessore regionale all'Istruzione e Formazione professionale, nonché deputato regionale della provincia di Trapani, Mimmo Turano.

"Il governo regionale e nazionale stanno affrontando la questione con serietà, attraverso la Protezione civile e gli enti preposti, per garantire interventi adeguati e tempestivi. Invece di alimentare sterili polemiche, invitiamo il deputato Safina a collaborare a livello istituzionale per il bene del territorio" conclude Turano.


 Ciminnisi (M5S): «Il Governo  dica dove prendere l’acqua che manca, per assicurare la stagione irrigua».
  «Vergognoso dover apprendere dalla stampa del sopralluogo alla diga Trinità e delle nuove previsioni di quota a 60, 61 metri, quando abbiamo ripetutamente chiesto che in caso di ulteriori sviluppi venissero aggiornati i lavori della III Commissione che proprio venti giorni fa s’era riunita per prendere in esame la situazione dell’invaso. L’intesa, cui però non è stato dato seguito, era che sarebbe stata convocata una nuova audizione del Governo e dei suoi organismi tecnici».
Lo ha detto stamane la deputata regionale del M5S, Cristina Ciminnisi, dopo aver appreso del sopralluogo all’invaso e alla diga Trinità effettuato dal consulente della Regione Siciliana, prof. Salvatore Miliziano. Secondo quanto riportato la previsione di massima portata per scongiurare lo svuotamento dell’invaso sarebbe di tenere l’acqua al massimo a 60 o 61 metri.
«Se dovesse essere confermata questa quota limite – aggiunge Ciminnisi –, ben al di sotto del reale fabbisogno che è di 63 / 64 metri, è chiaro che l’invaso non sarebbe in grado di garantire neppure l’irrigazione di soccorso. Mancherebbero almeno un milione di metri cubi di acque, forse anche di più, necessari per garantire l’irrigazione e lo sviluppo delle colture del comprensorio. Ci aspettiamo che venga al più presto possibile convocata l’audizione della III commissione, così come era stato concordato, perché il Governo e i suoi organismi tecnici ci dicano dove prendere l’acqua che manca, necessaria per assicurare la stagione irrigua nel Belìce e nelle aree limitrofe».

Safina (PD): “Il Governo Schifani ignora le soluzioni per gli agricoltori"

“Non chiudere la diga è certo importante, ma ciò che serve davvero è l’acqua per gli agricoltori. E su questo il governo regionale continua a non pronunciarsi, senza fornire alcuna soluzione concreta”.

A dichiararlo è il deputato regionale del Partito Democratico, Dario Safina, che torna sulla questione della diga Trinità di Castelvetrano all’indomani del sopralluogo condotto dal professor Salvatore Miliziano, consulente incaricato dalla Regione per valutare la resistenza statica dell’invaso. Le prime analisi avrebbero dato esiti incoraggianti, ma per Safina la vera urgenza resta l’approvvigionamento idrico per l’agricoltura siciliana.

“La Regione vuole sostenere davanti al MIT l’ipotesi di alzare i limiti di invaso, attualmente fissati da Roma a 54 metri sul livello del mare, cercando di mantenere la quota attuale di 60-61 metri. Questo significherebbe garantire appena un milione e mezzo di metri cubi d’acqua, un quantitativo del tutto insufficiente per affrontare la stagione irrigua. Servono almeno 4 milioni di metri cubi per sostenere il comparto agricolo della Sicilia occidentale”.

Safina denuncia l’inerzia del governo Schifani, che non ha ancora dato seguito alle soluzioni proposte nelle scorse settimane in Commissione Attività produttive all’ARS: “Avevamo suggerito di recuperare l’acqua attualmente sversata nel fiume e in mare attraverso sistemi di pompaggio e canalizzazione temporanei. Inoltre, la realizzazione di laghetti collinari rappresenterebbe una strategia fondamentale per accumulare riserve idriche nei periodi di maggiore disponibilità. Proposte fattibili, ma che restano senza risposta”.

Il deputato dem conclude con un appello alla Regione affinché si passi dalle parole ai fatti: “Ignorare le esigenze degli agricoltori significa mettere a rischio l’economia del territorio. Servono interventi immediati e risolutivi per garantire l’acqua necessaria e scongiurare il collasso del settore”.