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12/03/2025 07:55:00

La morte di Francesco Maniaci sulla A20: la Procura chiede la proroga delle indagini

L'assurda morte di Francesco Maniaci, medico 43enne di Sant’Agata Militello, avvenuta il 9 ottobre 2023 sull’autostrada A20 Messina-Palermo, a causa di un albero crollato, resta ancora senza risposte. La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha infatti richiesto una proroga di sei mesi per le indagini preliminari, il cui termine era previsto per il 15 febbraio 2025. Una decisione che prolunga l’attesa della famiglia, ancora in cerca di giustizia per una tragedia tanto inaspettata quanto inspiegabile.

Un destino crudele

Era una mattina come tante quando Francesco Maniaci, alla guida della sua auto, si stava dirigendo a Trapani per il suo lavoro presso l’ufficio di medicina legale dell’Inps. Ma all’altezza di Campofelice di Roccella, un grosso pino è improvvisamente precipitato sulla sua vettura, uccidendolo sul colpo. Una vicenda drammatica, che ha lasciato familiari, amici e colleghi sconvolti, trasformandosi ben presto in un caso di interesse nazionale per la sua dinamica assurda.

Indagini ancora in corso

A quasi un anno e mezzo dalla tragedia, le risposte tardano ad arrivare. La Procura ha evidenziato la complessità della vicenda e la necessità di ulteriori accertamenti per far luce su quanto accaduto. Il legale della famiglia Maniaci, l’avvocato Massimiliano Fabio, ha espresso perplessità per il protrarsi dei tempi: «Il prolungamento delle indagini appare inspiegabile di fronte a un fatto così evidente nella sua tragicità. Rispettiamo il lavoro degli inquirenti, ma riteniamo che la giustizia debba garantire risposte tempestive ai cittadini».

Il dolore della famiglia

La famiglia di Francesco Maniaci vive con crescente indignazione e frustrazione questa lunga attesa. La sorella della vittima, la dottoressa Valentina Maniaci, ha manifestato tutta la sua amarezza: «Dopo quasi un anno e mezzo da quel maledetto 9 ottobre 2023, sapere che le indagini sono state ulteriormente prorogate suscita in noi rabbia e delusione. Il dolore per la perdita assurda di Francesco non si attenua. Perché il viaggio di mio fratello è stato interrotto? Perché non ci sono ancora risposte?». Un dolore che si estende all’intera famiglia: «Due genitori hanno dovuto seppellire il loro amato figlio, due bimbe hanno atteso invano la sua telefonata serale, una zia amorevole ha perso il suo sostegno e io ho perso una parte di me».

La ricerca di giustizia

La vicenda di Francesco Maniaci non può essere dimenticata. La famiglia chiede chiarezza e giustizia, affinché una simile tragedia non si ripeta. La speranza è che le indagini possano presto fare luce sulle responsabilità di un evento che ha spezzato una vita e distrutto una famiglia. L’attesa continua, ma il desiderio di verità resta più vivo che mai.

 



Cronaca | 2025-12-09 12:02:00
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