Mazara, l'inchiesta sulla morte di Leonardo. Il dolore della madre
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La Procura di Marsala ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sulla tragedia avvenuta sabato 26 aprile a Mazara del Vallo, in cui ha perso la vita Leonardo Titone, 15 anni, precipitato dal tetto di un ex stabilimento vinicolo dismesso sul lungomare San Vito.
L’area, l’ex Stabilimento Hopps, è stata posta sotto sequestro per accertare se le misure di sicurezza fossero adeguate. Sembra, infatti, che il giovane fosse già entrato all’interno della struttura insieme ad altri coetanei.
Leonardo e un amico tredicenne, Kwalil Sfari, di origini tunisine, sarebbero riusciti a introdursi nell’area attraverso un varco nella recinzione, nonostante i divieti di accesso. I due si sarebbero avventurati sul tetto, ormai deteriorato, che ha ceduto sotto il loro peso, facendoli precipitare da un’altezza di circa dieci metri. Leonardo è morto sul colpo, mentre l’amico è stato trasferito in gravi condizioni all'ospedale pediatrico "Di Cristina" di Palermo, dove rimane ricoverato con prognosi riservata.

Il dolore della città
La tragedia ha scosso profondamente Mazara del Vallo. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti vigili del fuoco, 118, carabinieri, polizia e tecnici comunali. A constatare il decesso è stato il medico legale Tommaso Lipari. Scene di disperazione si sono verificate all’arrivo del padre di Leonardo, residente a Mazara, mentre la madre, Tanja Weckmann, e la sorella Noemi si trovano in Germania.
«In momenti come questi – ha dichiarato il sindaco Salvatore Quinci – non esistono parole che possano lenire una ferita così profonda. Siamo una comunità sconvolta, attonita davanti a un evento che lascia senza fiato». Anche il presidente del Consiglio comunale, Francesco Di Liberti, ha espresso il suo cordoglio: «È un risveglio amaro per la nostra città».
Leonardo frequentava il terzo anno dell’Istituto "Luigi Pirandello". Sui social tantissimi messaggi di affetto e dolore. Davanti all’ex stabilimento si sono radunati numerosi giovani in lacrime.
L'appello straziante della madre
La madre di Leonardo, Tanja Weckmann, ha affidato ai social e ai media un appello toccante:
«Leo, il mio Leo, amava la Sicilia e voglio che venga sepolto lì. Vi prego di aiutarci a chiedere che vengano chiamati a rispondere coloro che non hanno demolito queste case fatiscenti e che non le hanno adeguatamente protette. Mio figlio è morto, ma avrebbe potuto essere anche il vostro. Sosteneteci affinché possiamo salutarlo di persona. Chiediamo che il funerale venga posticipato, stiamo ancora aspettando il passaporto temporaneo per mia figlia Noémi. Vogliamo tenergli la mano un’ultima volta, voglio dirgli ‘Ti amo Leo’.»
La famiglia spera di poter raggiungere la Sicilia entro martedì e salutarlo prima dell’ultimo addio.

Le indagini
Gli inquirenti stanno valutando se l’area, pur dichiarata inaccessibile, fosse realmente messa in sicurezza, dato che l’ingresso era facilmente raggiungibile attraverso una breccia nella recinzione. Le verifiche dovranno stabilire eventuali responsabilità da parte dei proprietari dell’immobile o delle autorità competenti.
La comunità di Mazara del Vallo, oggi più che mai, si interroga sul senso di una tragedia che forse, con maggiore attenzione, si sarebbe potuta evitare.
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