×
 
 
20/05/2025 15:27:00

Marsala. Sette mesi dopo la morte di Fausto Teri, ci sono le telecamere al porto. Ma è troppo tardi

 Sette mesi fa, il  20 ottobre 2024, Fausto Teri perdeva la vita a Marsala dopo essere stato travolto in moto – insieme al figlio – da un’auto pirata nella zona del porto. Un impatto violentissimo, un padre lasciato a terra senza soccorsi, un figlio miracolosamente illeso. E un colpevole ancora senza nome. Perchè se ci fossero state delle telecamere attive oggi il mistero sarebbe risolto.

Adesso, in quello stesso punto, le telecamere ci sono.  Sono arrivate solo ora, in fretta e furia, in occasione del raduno nazionale dei Bersaglieri. Il Comune ha pensato bene di potenziare la videosorveglianza per un evento celebrativo, nonostante da mesi in Consiglio comunale si chiedesse l’intervento proprio in quell’area. All’epoca dell’incidente, le telecamere lì non funzionavano. E così, di Fausto Teri si sa tutto, tranne una cosa: chi lo ha ucciso.

Lo gridava già a settembre Paolo Teri, il fratello di Fausto, prima della morte, con un appello disperato: “Mio fratello è stato violentemente tamponato da un pirata della strada che ha lasciato entrambi, padre e figlio, feriti a terra. Non sappiamo ancora chi sia”. Oggi, dopo mesi di silenzi e nessuna risposta, resta solo l’amarezza.

Se quelle telecamere fossero state attive allora, forse oggi il volto del pirata non sarebbe protetto dall’ombra. Forse non si sarebbe lasciato spegnere un uomo e affondare una famiglia nell’ingiustizia. Ma si è scelto di aspettare, di intervenire solo quando serviva un decoro da vetrina, non quando serviva a proteggere la vita dei cittadini.