È affondata ieri sera a 15 metri di profondità, al largo del porto di Marsala, l’imbarcazione da diporto che nel pomeriggio del 22 giugno ha preso fuoco sotto gli occhi di decine di bagnanti e diportisti. Una nube di fumo nero e fiamme alte sono state visibili da diverse zone della città, da Capo Boeo alla zona dei lidi. Alcuni testimoni hanno riferito anche di aver udito un’esplosione.
A bordo della barca – un natante di media grandezza – c’era una coppia: lui palermitano, lei marsalese. I due stavano facendo rientro verso il porto quando, a quanto pare, si è verificato un corto circuito che ha innescato il rogo. Le fiamme si sono propagate velocemente, ma fortunatamente nei paraggi si trovavano altre imbarcazioni che hanno permesso alla coppia di mettersi in salvo in tempo. Nessuno dei due è rimasto ferito.
Il primo allarme è stato lanciato proprio da altri natanti presenti nella zona. I soccorsi sono stati tempestivi: sul posto è intervenuta la Guardia Costiera, che ha preso il comando delle operazioni di emergenza, e anche i Vigili del Fuoco, con una squadra specializzata in incendi navali.
Ai microfoni di Tp24, i Vigili del Fuoco confermano che, al loro arrivo, nessuno era più a bordo: la coppia era già stata tratta in salvo e non è stato necessario alcun intervento sanitario. Anche l’ambulanza inviata in via precauzionale al porto di Marsala non è dovuta intervenire.
Le fiamme sono state comunque contenute, ma non è stato possibile salvare l’imbarcazione, che intorno alle 20:15 è colata a picco. Si trova ora sul fondale a circa 15 metri di profondità, a poche miglia dalla costa.
La Guardia Costiera ha annunciato che a breve diffonderà un comunicato ufficiale con i dettagli dell’intervento e le eventuali verifiche in corso sull’accaduto. Intanto, sono in corso accertamenti per ricostruire con precisione le cause dell’incendio. L’ipotesi più probabile resta quella del corto circuito.