A Castellammare del Golfo le candele tornano protagoniste nella processione in onore di Maria Santissima del Soccorso, ma con una novità: potranno essere accese solo se dotate di uno speciale contenitore raccogli cera, già in vendita nelle attività commerciali cittadine. Dopo le polemiche dello scorso anno, che avevano visto il divieto assoluto per motivi di sicurezza, l’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Fausto cambia rotta e trova una soluzione che tiene insieme fede, tradizione e tutela dell’incolumità pubblica.
Lo stabilisce una nuova ordinanza del sindaco, firmata oggi, che fa seguito all’incontro con il comitato di fedeli promotore della petizione “Maria Santissima del Soccorso è luce per Castellammare”. La richiesta era chiara: riportare i ceri accesi in processione, simbolo forte di devozione popolare. Una richiesta a cui il sindaco ha deciso di dare risposta favorevole, ma con regole precise.
Il contenitore obbligatorio
I ceri potranno dunque essere utilizzati durante la processione del 21 agosto, ma solo se dotati di un contenitore apposito per raccogliere la cera, studiato per evitare che colando possa creare situazioni di pericolo per i partecipanti. Il contenitore, indicato dallo stesso comitato di fedeli, sarà obbligatorio: i rivenditori dovranno vendere i ceri esclusivamente corredati del raccogli cera.
Inoltre, i fedeli dovranno tenere i ceri in posizione verticale per tutta la durata della processione, per ridurre al minimo i rischi.
Il sindaco: “Tradizione e sicurezza possono convivere”
«Mi ha emozionato la grande dimostrazione di fede della comunità – ha dichiarato Fausto – e ho ritenuto giusto ascoltare la voce dei cittadini. Il divieto dello scorso anno era legato a motivi di sicurezza, ma oggi, grazie alla collaborazione con i fedeli, possiamo riammettere i ceri in processione, in modo regolamentato e sicuro».
Il primo cittadino ha anche ringraziato il comitato promotore della petizione per il dialogo costruttivo e ha auspicato una loro partecipazione attiva anche all’organizzazione delle attività legate alla Patrona. «Lavoriamo insieme – ha detto – nell’interesse della comunità e nel rispetto delle nostre tradizioni».
Una mediazione che guarda al futuro
L’ordinanza rappresenta un compromesso intelligente tra la tutela della tradizione religiosa e la necessità di garantire la sicurezza. Castellammare del Golfo si prepara così a vivere una processione sentita e partecipata, con le candele accese che tornano a illuminare le strade, ma con ordine e consapevolezza.
La città si conferma così capace di adattare le proprie consuetudini ai tempi, senza rinunciare alla propria identità. E in un momento in cui i riti religiosi tornano al centro della partecipazione popolare, l’esempio di Castellammare può diventare un modello per altre realtà in cerca di equilibrio tra fede e regole.