×
 
 
21/07/2025 06:00:00

Orlando in visita al Cpr di Milo: “Violato diritto alla salute, serve la chiusura"

Questa mattina con esperti di medicina, assistenza sociale e mediazione culturale, mi sono recato al Cpr di Trapani Milo trovando conferma di quelle criticità che ripetutamente da anni e di recente sono state denunciate dalla Federazione nazionale dei Medici e dalla Società italiana di Medicina delle Migrazioni, che chiedono la chiusura dei Cpr definiti pratica patogena e psicopatogena”. Così l’europarlamentare di Avs, Leoluca Orlando, al termine della visita al centro di permanenza per i rimpatri di Trapani.

Orlando parla di un sistema in aperta violazione del diritto alla salute, con carenze sanitarie allarmanti che rendono urgente l’intervento dell’Asp, della Prefettura e del Ministero dell’Interno. “Ho sollevato una serie di puntuali richieste per porre rimedio alle condizioni di detenzione amministrativa che considero intollerabili e penosissime”, aggiunge.

L’europarlamentare annuncia che chiederà anche l’intervento del Garante nazionale dei diritti dei detenuti per accelerare la chiusura dei Cpr e solleciterà la Commissione europea a verificare eventuali infrazioni e sanzionare l’Italia. “È necessario agire subito per prevenire il ripetersi di episodi che confermano la violazione del diritto alla salute”, conclude Orlando.

 

A fare da sfondo a queste nuove denunce, ci sono stati episodi che hanno riportato il Cpr di Milo al centro dell’attenzione nazionale. A giugno, circa 70 attivisti provenienti da Palermo e dalla provincia di Trapani si sono riuniti davanti alla struttura per manifestare contro la detenzione amministrativa. Hanno battuto sulle inferriate, intonato cori per la libertà, mentre dall’interno si udivano urla e colpi metallici. I migranti, rinchiusi nella struttura, hanno risposto con un grido corale: “Questo è un posto disumano”, segno evidente del disagio e della tensione che si vivono dietro le sbarre.

Solo ad aprile, una visita a sorpresa degli eurodeputati Ilaria Salis e Leoluca Orlando aveva già messo in luce un quadro drammatico. I due parlamentari, senza preavviso, avevano potuto constatare condizioni definite di “violazioni sistematiche dei diritti fondamentali”, tra insicurezza, abusi di potere, autolesionismo e tentativi di suicidio. Un sopralluogo che aveva suscitato indignazione e acceso il dibattito sulle modalità di gestione dei Cpr in Italia.

Ora Orlando torna a chiedere un intervento deciso. L’europarlamentare annuncia che chiederà l’intervento del Garante nazionale dei diritti dei detenuti per accelerare la chiusura dei Cpr e solleciterà la Commissione europea a verificare eventuali infrazioni e sanzionare l’Italia. “È necessario agire subito per prevenire il ripetersi di episodi che confermano la violazione del diritto alla salute”, conclude.