La deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, lancia un nuovo allarme sui ritardi del ripristino della linea ferroviaria Palermo–Trapani via Milo, chiusa dal 2013. L’esponente pentastellata chiede una convocazione urgente della IV Commissione ARS “Ambiente, Territorio e Mobilità” per ascoltare tutti i responsabili del progetto.
«Parliamo di un’infrastruttura chiusa dal 2013 – denuncia Ciminnisi – che, secondo RFI, dovrebbe riaprire nel 2026, ma i dati di OpenCoesione (agenzia di monitoraggio governativa, ndr) parlano addirittura del 2029. È inaccettabile».
Il piano prevede potenziamento, elettrificazione e un sottovia a Trapani per eliminare tre passaggi a livello. I lavori, appaltati nel 2022 e programmati per il 2023, procedono però al rallentatore, (qui l'approfondimento di tp24). «Ogni mese di ritardo – avverte Ciminnisi – aumenta il rischio di perdere i finanziamenti e condanna i trapanesi a restare isolati dal resto della Sicilia».
La deputata critica anche le scelte di priorità del Governo nazionale e regionale in materia di infrastrutture: «È paradossale – afferma – che si trovino miliardi per il ponte di Messina mentre la viabilità stradale e ferroviaria siciliana è ferma a standard di decenni fa. Prima di sognare grandi opere, sarebbe doveroso garantire collegamenti efficienti e sicuri tra le città dell’isola».
Ciminnisi ha chiesto l’audizione dell’assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, del commissario straordinario di Governo responsabile dell’opera Filippo Palazzo, del direttore regionale Sicilia Trenitalia Pasquale Cammisa e del dirigente generale del Dipartimento infrastrutture, mobilità e trasporti Salvatore Lizzio.
«Abbiamo bisogno di risposte precise: vogliamo sapere dove sono i soldi, a che punto sono i lavori e chi si sta assumendo la responsabilità di questo stallo – incalza Ciminnisi –. Il collegamento via Milo è vitale per turismo ed economia. Basta rinvii e promesse: la Regione intervenga subito o sarà l’ennesima occasione persa per la Sicilia occidentale».