Era da tempo che mi occupavo dei silenzi assordanti che avvolgevano lo staff tecnico del Trapani Shark...Dopo la recente schiarita della Società, con la conferma a pieno titolo di Repesa e la designazione del suo Assistant, il croato Ivica Skelin, tutto sembra volgere al sereno.
Siamo così arrivati al 18 agosto, primo raduno in Slovenia, per l’inizio della preparazione. Con una squadra rinnovata per metà dei suoi effettivi, sicuramente, l’Head Coach dovrà adottare dei correttivi rispetto alla scorsa stagione in cui il gioco, in transizione primaria, costituiva una sorta di architrave su cui poggiare l’intero impianto tecnico.
“Buster” Repesa è uno che tiene conto delle caratteristiche dei suoi giocatori, ma cambiare filosofie operative dopo oltre 30 anni di carriera non risulterà facile. Saranno quindi i giocatori a dover abiurare una tipologia di gioco maturata in altre realtà come la G-League, il Campionato olandese o quello australiano, da cui provengono i nuovi arrivati.
Le partenze, dopo un campionato esaltante, da un punto di vista puramente tecnico, sono state estremamente dolorose. Si sono persi giocatori come Horton, dietro al solo Bilan come rendimento, Mister Robinson, regista ed allo stesso interprete principale di un gran numero di film avventurosi, di un tipetto come Galloway, con 452 partite in NBA che, quando si accendeva come un gigantesco bengala, illuminava la scena più dei led del palazzetto. Senza contare che anche Yeboah è tornato in Turchia, un colosso che procedeva a fari spenti verso il canestro, salvo accorgerti che la palla era già dentro in un nano secondo.
A cercare miglior fortuna altrove, sia capitan Mollura che Gentile. Ma difficile per loro emergere nei rispettivi ruoli quando ci si trova di fronte ad una tempesta perfetta. I nuovi arrivati sono 6 personaggi in cerca d’ autore: ottimo fisico nei ruoli che ricoprono, ma talento tutto da scoprire, all’infuori di Jordan Ford, reduce da un ottimo campionato a Trento e di Cappelletti, recente passato a Sassari. Di conseguenza, meno voli pindarici, virtuosismi e levitazioni, ma più consistenza fisica, gioco di squadra e tendenza al sacrificio. G
li Shark rappresenteranno una mina vagante all’interno del campionato con aspettative meno roboanti rispetto alla scorsa stagione in cui figuravano campioni già affermati. Se dovessi collocarla in una ideale classifica, la porrei dietro a Milano, grande favorita e Bologna che rispetto all’anno precedente ha rinforzato il roster da un punto di vista numerico. Poi metto Venezia che con Horton e Valentine ha rinforzato lo starting-five. E dietro le cosiddette mine vaganti con in testa Brescia e Trapani, a seguire Trieste, Tortona e Reggio Emilia, con le due neopromosse Udine e Cantù che dovranno difendere il loro blasone. Il resto del manipolo, compreso Trento, indebolito dal mercato, sarà più interessato ad evitare gli ultimi due posti che inserirsi nella rincorsa ai playoff.
Per il resto, focus spostato verso il “PalaDaidone”, pomo della discordia tra Governance e Amministrazione Comunale. Le accuse dirette al Sindaco Tranchida non si contano più. Tralascio epiteti irriferibili e mi limito a segnalare un ultimatum lanciato all’Amministrazione cittadina: ”Entro stasera Lei (Sindaco di Trapani N.d.R.) deve comunicare e rasserenare la città che la convenzione vada avanti regolarmente secondo quanto firmato lo scorso anno” Per poi chiudere con un ”Non accetteremo nulla di diverso da tutto ciò”, che taglia la testa al toro su qualsiasi possibilità di accordo o compromesso. Non è la prima volta che Antonini non scelga un nemico su cui lanciarsi - visiera abbassata, ingobbito e lancia in resta- , pronto a dare battaglia sia in campo sportivo che nel resto delle proprie attività imprenditoriali. Notorie le sue prese di posizione all’interno di Arbitri e Federazioni che, in risposta, hanno comminato pesanti multe e squalifiche. Per poi instaurare una autentica crociata contro la Stampa critica e non benevola e per nulla prona alla linea editoriale della Emittente di proprietà. Alla fine, il rumore dei nemici molto cari a Mourinho, si è materializzato contro un Sindaco che, dopo avergli conferito una Cittadinanza Onoraria, sembra si sia macchiato di un peccato di lesa maestà. Non so se dargli la veste di penultimatum, considerato che non passa giorno in cui il Plenipotenziario non aggiorni la situazione. Leggiamo: “Vista la situazione di grave pericolo per la continuità aziendale… procederemo alla individuazione di un secondo palazzetto alternativo… nel caso il Comune decidesse di procedere con il ritiro unilaterale della convenzione”. Non entro nel merito delle ragioni addotte dai due competitor. Dal momento in cui si ricorre alla Magistratura (come già avvenuto) la sede di giudizio definitivo non può che essere quella giudiziaria. Nel frattempo, si pone un problema pratico e giuridico allo stesso tempo, giacché sono stati staccati, a detta del Patron, 3.500 abbonati, un numero che costringerà soprattutto la Governance a trovare una soluzione che non danneggi economicamente chi ha dato piena fiducia alla SportInvest. E questa non trascurabile incombenza ricade in pieno sulla Società. Chi sottoscrive in anticipo, accende un contratto e ritengo non vorrà sentire ragioni se quanto dovuto si trasformi in inadempienza. Già si vocifera di una eventuale class action che affonderebbe inevitabilmente e irrecuperabilmente la cassa societaria. Il “Pensaci Giacomino” di Pirandello, si trasformerebbe in un più consono “Pensaci Valerio”, anche se di non letteraria memoria. Tra i due competitor tutto è iniziato con una commedia brillante, con benemerenze reciproche, sorrisi e pacche sulle spalle. Poi si è passati alla farsa, un genere teatrale caratterizzato da situazioni comiche, personaggi grotteschi ed azioni esagerate. A quando la tragedia?
Il Sorcio Verde