In un’estate segnata dalle polemiche per il “caro ombrellone”, anche in provincia di Trapani si fanno sentire gli aumenti nei lidi. Ma, nonostante rincari e disagi, i prezzi restano (a volte) più bassi rispetto ad altre regioni d’Italia, dove per una giornata al mare si arriva a spendere anche 90 o 120 euro.
La media trapanese è più accessibile, intorno ai 20-25 euro per due lettini e un ombrellone. Ma i costi variano molto da località a località. A Marsala si va da 16 a 35 euro per due lettini e un ombrellone. A Favignana è facile spendere 40-50 euro. A Trapani città i prezzi sono nella media, ma in alcuni stabilimenti esclusivi la prima fila può costare fino a 70 euro al giorno. A San Vito Lo Capo si parte da 20 e si arriva anche a 45 euro. A Mazara si viaggia attorno ai 25 euro.
I prezzi crescono, ma la Sicilia resta tra le regioni “più economiche”
Secondo Federconsumatori Sicilia, i rincari nel 2025 ci sono stati, ma contenuti: +6% in media. L’ombrellone costa il 4% in più, la sdraio il 3%, il lettino il 10%, l’abbonamento giornaliero l’11%. Aumenti che superano l’inflazione, e che pesano soprattutto su chi vive sull’Isola.
Secondo il presidente di Federconsumatori Alfio La Rosa, il rischio è che “solo i più facoltosi possano permettersi una giornata al lido”, mentre i turisti, sempre più mordi e fuggi, restano pochi giorni e spendono il minimo.
La difesa dei balneari: “Non speculiamo, i costi sono aumentati”
I gestori dei lidi respingono le accuse: «In Sicilia il costo medio di due lettini e un ombrellone è di circa 25 euro, sotto la media nazionale», spiega Alessandro Cilano di Fiba Confesercenti Sicilia. «Gli aumenti sono dovuti all’inflazione: l’energia è aumentata del 35%, le forniture di cibo e bevande del 20%. La manutenzione e la sicurezza costano oltre 15mila euro a stagione per un lido medio».
A rincarare la dose è Massimo Rallo, coordinatore provinciale per Trapani: «Offriamo servizi sicuri e accessibili, ma dobbiamo fare i conti con spese crescenti e l’incertezza normativa sulla direttiva Bolkestein, che rende difficile pianificare investimenti e rinnovi». Rallo sottolinea che, nonostante tutto, le tariffe locali restano competitive: in provincia di Trapani, l’affitto medio di un ombrellone con due lettini per l’intera giornata si attesta attorno ai 20-25 euro, mentre in altre località balneari italiane di pari livello si superano facilmente i 35-40 euro. «Il nostro obiettivo non è speculare – precisa – ma offrire esperienze sicure e piacevoli, preservando al contempo la sostenibilità delle imprese. L’accessibilità delle spiagge e la loro qualità sono la nostra priorità».
I nodi: servizi carenti e spiagge libere sempre più ridotte
A fronte dei rincari, però, restano problemi mai risolti. In molti stabilimenti si paga a parte per docce, parcheggio e persino per usare i bagni. Altri lidi, invece, offrono pochi servizi o risultano improvvisati. E in alcune zone, come Marsala e San Vito, i tratti di spiaggia libera sono sempre più piccoli, sporchi o difficili da raggiungere.
E poi c'è l'abusivismo. La Guardia Costiera ha intensificato i controlli in queste settimane . A Tre Fontane, frazione di Campobello di Mazara, sono stati sequestrati 60 ombrelloni e 40 sdraio piazzati abusivamente sulla spiaggia libera. L’accusa è occupazione abusiva di demanio marittimo, con un’indagine aperta dalla Procura di Marsala.
Il caso Mondello: il tornello e la battaglia per la battigia
A livello regionale, il simbolo della protesta è Mondello, a Palermo. Qui l’ingresso a un tratto di spiaggia era regolato da un tornello, diventato emblema della privatizzazione dell’arenile. Dopo le proteste e i blitz politici, la Regione ha vietato l’installazione di barriere fisiche che impediscano l’accesso alla battigia e ha avviato un monitoraggio delle concessioni.