Se il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, e la sua amministrazione hanno voluto battezzare un'area del lungomare Florio come “Quartiere Inglese”, forse qualcuno ha confuso Shakespeare con Dickens. Perché a pochi passi dalle storiche cantine, il panorama che si presenta agli occhi dei visitatori è ben lontano dall’ordine, dalla pulizia e dalla compostezza britannica: qui si vedono sacchi di rifiuti, degrado diffuso a ridosso delle attività commerciali.
A denunciare lo stato di abbandono è il signor Giuseppe, titolare di un’attività di ristoro proprio di fronte alle cantine Florio: «Sono il titolare dell’attività di Ristoro sito nel lungomare Mediterraneo, di fronte le storiche cantine Florio – scrive in una segnalazione inviata alla nostra redazione – vorrei che la vostra redazione andasse a visionare sul posto le condizioni di degrado, di spazzatura, e di un parcheggio abusivo dei nomadi adiacente alla mia attività. Ringrazio la vostra redazione che si occupa delle problematiche di Marsala».
Una segnalazione che fotografa, senza bisogno di filtri, il contrasto stridente tra i proclami istituzionali e la realtà quotidiana. Perché, a dirla tutta, di inglese in quel quartiere non si vede molto: non la proverbiale puntualità, non il rigore, non l’ordine dei giardini all’ombra del Big Ben. Si vede piuttosto la “perfezione” tipicamente italiana di cumuli di spazzatura dimenticati e una gestione degli spazi pubblici che fa rimpiangere persino il traffico londinese.
E allora, più che “Quartiere Inglese”, per ora sembra di trovarsi in un “Quartiere alla Siciliana”, dove a vincere non è il thè delle cinque, ma l’eterna attesa che qualcuno – Comune in primis – si decida a intervenire.
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