Il cosiddetto caso Cannes, da cui hanno preso il via molte delle inchieste che hanno agitato la politica siciliana, si chiude con un’archiviazione per tre dirigenti regionali. Almeno per ora. Il gip Patrizia Ferro ha accolto la richiesta della Procura, che a giugno aveva chiesto di mettere la parola fine alla posizione di Lucia Di Fatta (all’epoca a capo del Dipartimento Turismo), Nicola Tarantino (Sicilia Film Commission) e Calogero Franco Fazio (dirigente ad interim). Per loro non sono emerse responsabilità penali.
Archiviazione con riserva
Nonostante la chiusura, restano degli omissis sia nella richiesta dei pm che nel decreto del gip. Alcuni documenti sono ancora attesi dalla Francia e potrebbero, in futuro, aprire nuovi scenari.
Al centro della vicenda lo stanziamento di 3,7 milioni di euro per l’allestimento della mostra “Sicily, Women and Cinema” a Cannes nel 2023, somma che si aggiungeva ai 2,2 milioni spesi l’anno precedente. L’evento, pensato come vetrina internazionale per la Sicilia, era stato affidato senza bando pubblico alla società lussemburghese Absolute Blue, che sosteneva di detenere l’esclusiva sul format.
Fu proprio Fazio a firmare il decreto di finanziamento. Ma il governo regionale guidato da Renato Schifani bloccò tutto, sostenendo che la procedura fosse illegittima.
Il Tar dà ragione alla Regione
Absolute Blue fece ricorso, ma il Tar rigettò le sue ragioni: la società non aveva dimostrato di possedere i diritti esclusivi e, in mancanza di questa prova, la Regione avrebbe dovuto cercare soluzioni alternative. Non ci fu appello e la sentenza è diventata definitiva.
Le nuove indagini e i nomi eccellenti
Proprio da Cannes nacque però un nuovo filone investigativo. Nelle carte comparve infatti il nome di Sabrina De Capitani, oggi portavoce del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, ma in passato “key account” della Absolute Blue per il Festival francese. Da lì si è aperta un’inchiesta per corruzione che ha coinvolto diversi esponenti politici e imprenditori.
Sul piano penale la posizione dei tre dirigenti è chiusa, ma resta in piedi il fascicolo della Corte dei Conti. I magistrati contabili stimano un possibile danno erariale di circa 250 mila euro, legato a spese giudicate quantomeno anomale: 25 mila euro a Patrick Nassogne come freelance, quasi 10 mila euro per soggiorni in ville di lusso di persone non identificate, 28 mila euro per il noleggio di una Mercedes di alta gamma, decine di migliaia di euro per alloggi e collaborazioni, tra cui 45 mila euro per De Capitani.
Tra i primi a commentare l’archiviazione c’è Manlio Messina, ex assessore regionale al Turismo, che a LiveSicilia ha detto: “Potrei dire mille cose – ma oggi l’unico sentimento vero e sincero che provo e che mi sento di raccontare è quello della gioia per i miei dirigenti, su cui mai ho avuto un solo dubbio, per essere usciti a testa alta da una vicenda che ha del paradossale e che forse un giorno racconterò. Adesso – conclude – torno alle mie cose e al silenzio che qualcuno mi ha insegnato vale più di mille parole!”.