Pantelleria non era soltanto una meta di vacanze per Giorgio Armani. Lo stilista, scomparso a 91 anni, aveva intrecciato con l’isola un legame profondo e autentico, fatto di affetti, generosità e ispirazione creativa. Cittadino onorario e primo tra i grandi nomi del jet set a scegliere l’isola nera come buen retiro, Armani ha lasciato un segno indelebile nella storia e nella memoria della comunità pantesca.
Dall'incontro folgorante al buen retiro nel cuore del Mediteranneo
Il primo incontro tra Armani e Pantelleria risale alla fine degli anni Settanta. Inizialmente lo stilista rimase sorpreso dalla natura aspra e brulla dell’isola, priva di spiagge dorate e vegetazione lussureggiante. Ma quella severità lo conquistò: nel silenzio delle rocce vulcaniche e nel vento costante, Armani riconobbe un’armonia essenziale, affine alla sua visione di eleganza sobria e senza artifici.
Acquistò così sette dammusi affacciati su Cala Gadir, immersi in un giardino con oltre duecento palme, cinque delle quali centenarie provenienti da Villa Tasca a Palermo. Non una residenza ostentata, ma un luogo costruito nel pieno rispetto dell’ambiente, capace di dialogare con il paesaggio senza alterarne la bellezza.
«Pantelleria rappresenta un altrove materializzato», disse Armani in un’intervista, «il luogo dove mi concedo di staccare e che ogni volta mi sembra di riscoprire».
La generosìtà: donazioni e sostegno alla comunità
Il rapporto con l’isola non si limitò mai a un rifugio personale. Armani si è distinto per la sua generosità concreta nei confronti di Pantelleria, dimostrando di amarla con gesti silenziosi ma fondamentali per la comunità.
Tra i tanti episodi che testimoniano la sua generosità, resta vivo il ricordo della donazione di 500 mila euro effettuata da Armani dopo il devastante incendio dell’agosto 2022. Le fiamme, che arrivarono a lambire anche il suo dammuso a Cala Gadir, distrussero ettari di macchia mediterranea e uliveti. In quell’occasione lo stilista volle restituire all’isola un segno concreto di affetto, permettendo interventi urgenti per la ricostruzione ambientale e il sostegno alle famiglie colpite.
Negli anni aveva inoltre donato una TAC all’ospedale di Pantelleria e aveva persino fatto realizzare casule liturgiche, oggi custodite nella chiesa madre, che volle regalare alla comunità ecclesiale pantesca come segno di rispetto e di gratitudine.
L'ispirazione creativa: moda e profumi nati dall'isola
Pantelleria non fu solo rifugio, ma anche musa. La collezione primavera/estate 2025 di Giorgio Armani è stata dedicata proprio all’isola: colori pastello, leggerezza, tessuti fluidi che richiamano la luce e il vento del Mediterraneo.
E fu sempre Pantelleria a ispirare uno dei profumi più iconici della maison: Acqua di Giò, nato dall’immagine del mare trasparente, del sole implacabile e della pietra lavica che caratterizzano l’isola nera. Una fragranza che ha conquistato il mondo, portando con sé l’essenza di Pantelleria.
Il cordoglio dell'isola nera
Alla notizia della morte di Giorgio Armani, Pantelleria si è stretta nel dolore. «Con lui se ne va non solo il più grande interprete dell’eleganza italiana nel mondo, ma anche un amico sincero della nostra isola», si legge nella nota diffusa dal Comune, che ricorda come Armani «abbia intrecciato la sua storia personale con quella della nostra terra, trovandovi rifugio e ispirazione, restituendo sempre con generosità il suo affetto».
L’associazione Unipant lo ha definito «persona meravigliosa che abbiamo apprezzato per le sue doti, non soltanto nel settore della moda, ma anche per la presenza e la generosità nei confronti della nostra isola». Leali per Pantelleria hanno parlato di «un’impronta indelebile lasciata sull’isola e nei cuori dei suoi abitanti». E il movimento Pantelleria 2050 ha ricordato come Armani fosse «un amico sincero di Pantelleria, dove aveva trovato la sua dimora dell’anima e da cui, con discrezione e generosità, ha sostenuto numerose iniziative a favore della comunità pantesca».
Molti cittadini hanno voluto lasciare un pensiero personale. Tra i più toccanti, le parole di Giusy Andaloro: «Caro Giorgio, oggi Pantelleria si veste di silenzio. È come se ogni pietra nera dell’isola avesse inciso il tuo nome, come se ogni tramonto ti cercasse all’orizzonte. Non ti salutiamo con un addio, ma con un “resta”, perché resterai nel mare che non smette di parlare, nel sole che non smette di brillare, nella vita che non smette di ricordarti».
Anche Don Vito Impellizzeri, preside della Facoltà teologica di Sicilia e originario di Pantelleria, ha voluto ricordarlo: «Il binomio Pantelleria-Armani è una struttura di bellezza. Giorgio Armani ha amato quest’isola con presenza discreta e generosa. Spesso per spiegare quanto fosse bella Pantelleria dicevo: è l’isola di Armani».
Armani e Pantelleria, un legame per sempre
Pantelleria e Giorgio Armani resteranno per sempre legati. L’isola ha rappresentato per lo stilista un rifugio, una fonte di ispirazione, un luogo da amare e proteggere. Lui, in cambio, ha dato a Pantelleria prestigio internazionale e sostegno concreto, aiutandola a crescere senza mai tradirne l’identità.
Nella bellezza severa e selvaggia dell’isola nera continueranno a vivere i valori che hanno reso unico Armani: sobrietà, misura, eleganza. Un legame che ora si trasforma in memoria, ma che rimarrà inciso nella storia di Pantelleria come una delle sue pagine più luminose.
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