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09/09/2025 06:00:00

Trapani, Antonini chiama la piazza contro Tranchida. Il sindaco: "Clima d'odio"

Ora anche la piazza. Come nelle migliori storie di populismo.  Valerio Antonini, imprenditore e leader del movimento Futuro, ha chiamato in piazza i suoi supporters per chiedere le dimissioni del sindaco Giacomo Tranchida. Conta di portare, sabato 13 settembre alle 10, oltre 5 mila persone sotto Palazzo d'Alì per chiedere al sindaco di andare a casa e tornare alle urne. 


Antonini ha già lanciato un guanto di sfida a Tranchida: "dimettiti e torna candidato".  La legge di riferimento però  è il Testo unico degli enti locali (TUEL, D.lgs. 267/2000), art. 51, che disciplina la durata e la rieleggibilità dei sindaci. Inoltre la Cassazione ( con Sentenza n. 6128 del 26 marzo 2015) e il Consiglio di Stato hanno chiarito che non importa se il sindaco si dimette prima della scadenza: quel mandato viene comunque considerato “svolto” ai fini del conteggio. Quindi se il sindaco di Trapani è in carica da 7 anni e mezzo, significa che ha già fatto un primo mandato intero (5 anni) e sta svolgendo il secondo.  Anche se si dimettesse adesso, questo conta comunque come secondo mandato, non potrebbe ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo a Trapani.


La sfiducia 
In consiglio comunale si parla di sfiducia già da parecchio tempo, i numeri pare ci siano almeno per la raccolta delle firme, ne occorrono 10. A disciplinare lo strumento della sfiducia è lo Statuto comunale, nel momento in cui viene presentata poi ci sono massimo 30 giorni per potere essere discussa in Aula e quindi votata.  Chi potrebbero essere i firmatari? Il gruppo Amo Trapani che fa capo a Giuseppe Guaiana, ad oggi ancora all’opposizione, che conta 3 consigliere, poi ci sono i 4 di Fratelli d’Italia e il gruppo appena formato Trapani2028 ne conta altri 3. Bastano questi per presentare la mozione. Poi però per passare a Palazzo Cavarretta ci vogliono i numeri, cioè il 60% dei consiglieri, che in totale sono 24. Operazione difficile. A essere sfiduciato non è solo il sindaco in quel caso ma vanno a casa assessori e tutti i consiglieri, poi arriva un commissario e solo dopo si andrà ad elezioni. Tempo non programmabile, ma generalmente dal commissariamento passano circa 6 mesi per nuove elezioni. E chi tra i consiglieri, compreso qualcuno di opposizione, davvero è pronto a rinunciare al gettone e a rimettersi in discussione? Ogni elezione è a sé, i voti non sono conservati dentro al cassetto e la possibilità di non essere rieletti è dietro l’angolo. Per come tutte le mozioni di sfiducia c’è sempre chi si sfila, soprattutto tra chi l’ha firmata: disertano l’Aula. E poi c’è il nodo candidature. Perché si dica chiaro: Antonini ha scompaginato i piani di molti. Maurizio Miceli era pronto a ricandidarsi, che così viene stoppato, stessa cosa per Peppe Guaiana che non potrà fare il passo più avanti.

 

Tranchida contro la violenza
Nella giornata di ieri è tornato a farsi sentire il sindaco Tranchida: “Si fomenta in Città, ormai da mesi, una crescente e sempre più violenta campagna di odio volta a diffamare ed offendere pubblici amministratori, funzionari pubblici, imprenditori, giornalisti e semplici cittadini. Numerose le azioni oltraggiose e diffamatorie in danno della vittima di turno, sovente sottoposta a minacce e ricatti, non tanto velati e non tanto politici”. 
Chiarisce poi un aspetto importante sull’utilizzo del Pala Shark: “Il diritto dei colori granata, per cominciare dalla prima squadra, di giocare le partite in seno al Pala Daidone non è mai stato e non sarà compromesso. Così come non sarà mai abdicata in favore di alcun soggetto, l’applicazione di norme e regolamenti disciplinati da leggi e regole di tutela generale degli interessi pubblici. 
E’ giusto ricordare che non e’ venuta meno da parte del Sindaco e della Giunta la volontà di tutelare la maglia granata, gli appassionati e tifosi, e gli stessi sportivi abbonati per il corrente campionato (come chiaramente comprensibile da atti amministrativi ed indirizzi emanati, tra cui, in ultimo nota sindacale del 14/08/2025, compiegata). 
Altresì corretto rammentare che nei mesi recenti non pochi sono stati i tentativi avviati da questa AC, con plurale e partecipato approfondimento in sede tecnico-giudica anche unitamente alla parte interessata, per la ricerca di soluzioni legittime alle criticità unilateralmente create dalla Società in relazione alla compromessa datata convenzione ( a tal proposito vedi prot.69555 del 07/09/2023 in allegato 2), valutando anche ipotesi transattive”.
Dice Tranchida poi: "A fronte di ciò, una risposta crescente di violenza politica (premeditata?!), quotidianamente alimentata con azioni che passano dalle intimidazioni alle minacce ai ricatti urbi et orbi, che inevitabilmente viene sottoposta all’attenzione delle Autorità preposte alla vigilanza e controllo dell’ordine pubblico e dell’Autorità giudiziaria”.
Sulla manifestazione di sabato parla di un condizionamento: “ Di certo, non s’intende negare un diritto legittimo e democratico nel protestare contro una diversa parte politica e/o l’operato di una istituzione politica; ma, nel contempo, non si può non registrare che anche tale azione e’ strumentalmente mirata a condizionare la libertà di funzioni amministrative, non certamente per far vincere interessi generali ma per un chiaro e proprio tornaconto non solo politico.  Rassicuriamo la comunità cittadina tutta: l’AC procede nella direzione prevista senza pregiudizi e non facendosi condizionare anche dagli allucinanti fulmini di guerra, ispirata dall’intento di ricercare soluzioni legittime e trasparenti a tutela del generale interesse rappresentato (paradossalmente, anche a futura tutela della parte) e non certamente per fare un favore a qualcuno, di fatto autonomamente responsabile delle complesse criticità poste in gioco. 
Invitiamo pertanto, i tifosi tanto del calcio che del basket e i cittadini tutti a non farsi strumentalizzare e a non raccogliere alcun tipo di provocazione istigatrice di odio sociale evitando di reagire in maniera scomposta, e limitandosi a rispondere nelle sedi opportune e dedicate, come si vuole in una società civile e democratica”.

 

Gli atti
Il sindaco pubblica un documento a firma sua in cui sostanzialmente si evidenzia che: “L’Amministrazione Comunale, ribadendo allo stato comunque preminente, e sotto i diversi profili ascrivibili alle funzioni del Sindaco, l’interesse generale della rappresentata comunità nell’assicurare il regolare svolgimento del campionato, continua a garantire l’utilizzo del Palazzetto dello Sport “Ettore Daidone” sito nel Piazzale Ilio per la stagione sportiva 2025/2026, e ciò, in attesa di procedere nel rispetto di leggi, regolamenti, normative anche di natura contabile e della giurisprudenza amministrativa e contabile, ai necessari approfondimenti e precisazioni funzionali, tanto per la composizione anche transitiva (entro e non oltre il 31/10/2025) delle posizioni tra le parti nonché all’adozione di tutti i provvedimenti amministrativi consequenziali a tutela degli interessi anche patrimoniali dell’Ente, ivi comprese le procedure di evidenza pubblica per eventuali successive assegnazioni dell’impianto, fermo restando il richiesto assolvimento dei canoni elettrici e idrici (oggetto di contraddittorio e salvo conguaglio) nonché degli adempimenti conseguenti alle posizioni fiscali e tributarie di competenza comunale”.
 

Trapani, il caso del Palazzetto e degli Shark il documento del Comune by Redazione Tp24