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26/09/2025 12:00:00

Marsala e la tavola rotonda del neodemocristiano...

"Per fare un tavolo ci vuole il legno. Per fare il legno ci vuole l'albero. Per fare l'albero ci vuole il seme. Per fare il seme ci vuole il frutto. Per fare il frutto ci vuole il fiore. Per fare un tavolo ci vuole un fiore."

 

La canzone di Sergio Endrigo è risuonata nell’etere dopo aver ascoltato l’intervista del consigliere comunale di Marsala Nicola Fici, rilasciata a Il Volatore di Rmc 101.

Il presidente della commissione consiliare ai Servizi Sociali – Decentramento – Cimitero – Servizi Demografici – Lavoro – Trasporti Pubblici, qualora ce ne fosse bisogno, è uscito allo scoperto affermando che, come cinque anni fa, si sta incontrando a un “corposo” suppellettile con il centrodestra e gruppi civici, compreso il suo Impegno Comune, di cui fa parte l’amico, collega consigliere e di partito Mario Rodriquez. Allora i pianeti non si allinearono e da moderato fu accolto nel movimento Cento Passi per la Sicilia, il cui nome indica la distanza tra la casa di Peppino Impastato e quella di Tano “Seduto” Badalamenti, mandante del suo omicidio.

 

Poi, come si faccia a passare da un partito il cui riferimento era un esponente di Democrazia Proletaria all’endorsement della Democrazia Cristiana per la Sicilia di Totò Cuffaro — condannato per favoreggiamento personale a Cosa nostra — resta un mistero. Una DC che ha avuto tra le sue fila Lima, Ciancimino, Inzerillo, i cugini Salvo e Giammarinaro, restando nella sola Sicilia occidentale.

 

Alla domanda sul suo nuovo collocamento politico risponde: “Credo che sia più facile di quello che viene narrato all’esterno. Veniamo da una consiliatura dove all’interno della stessa si sono venute a creare delle reali e vere sinergie tra me e coloro che sono stati eletti nella maggioranza del sindaco, che poi ne hanno preso le distanze”.

E già questo basta e avanza: la missione è mandare a casa Massimo Grillo. Con quale alternativa programmatica non è dato sapere, se non dai 7.891 tavoli svolti oggi per fare la quadra sul nome.

 

Giova rammentare, per l’ennesima volta, agli abitanti di Sala delle Lapidi che prima hanno accompagnato il primo cittadino a Quartiere Spagnolo e poi l’hanno abbandonato. Poco dopo un mese dalle elezioni del 2020 fu la Genna. Nel febbraio 2021 Orlando, a novembre Di Pietra, adesso tutti e tre in Civicamente. Nel 2022 toccò a Coppola e Alagna, nel 2023 fu Piergiorgio Giacalone, poi raggiunto da Eleonora Milazzo; nel 2024 la Martinico, Vito Milazzo e Cavasino; a giugno di quest’anno Pugliese e Bonomo. Vinci e Accardi, da politici navigati, si barcamenano: infatti, dopo aver sottoscritto la mozione di sfiducia al primo cittadino, non l’hanno votata un anno fa.

 

Ciò che li terrà uniti si scoprirà prossimamente, anche se sul fronte dei Minori Stranieri Non Accompagnati sono tutti d’accordo: è sempre Grillo il responsabile, quando invece si tratta di un regalo del governo di destra-destra-centro Meloni, loro stesso riferimento, che ha causato a oggi un buco di bilancio di quasi due milioni di euro all’ente comune. Dei bambini interessa a pochi: non portano voti. Un’altra certezza è che non basterà un tavolo: ci vorrà una tavolata, con tante pietanze e parecchi fiori.

 

Vittorio Alfieri