A Trapani il servizio mensa torna a regime. Dopo l’avvio del 29 settembre nei comprensivi Ciaccio Montalto, Pertini e Nunzio Nasi, da lunedì 6 ottobre scatterà anche alla Bassi-Catalano. Con quest’ultimo tassello saranno serviti oltre 800 pasti al giorno, un numero mai raggiunto prima e in crescita rispetto ai circa 700 dell’anno scorso.
«Il servizio garantisce pari opportunità a tutti i bambini, a prescindere dal reddito familiare», dice l’assessore alla Pubblica Istruzione Giulia Passalacqua. L’anno scorso, tra settembre e dicembre, la Giunta aveva approvato 269 pasti destinati ad alunni di famiglie meno abbienti. Quest’anno l’organizzazione è stata calibrata sulle richieste dei dirigenti scolastici, che hanno fissato le date di avvio in base alle esigenze interne.
La refezione funziona già nelle scuole dell’infanzia San Francesco (istituto Leonardo da Vinci), Guglielmo Marconi e Don Bosco. Anche a Fulgatore, dove le lezioni si tengono nei locali del centro sociale, la mensa è stata garantita con una deroga che permette il consumo dei pasti in aula, con autorizzazione dell’Asp. «Per chi non dispone di spazi mensa adeguati – spiega Passalacqua – è stato autorizzato il consumo in classe, con parere favorevole delle autorità competenti».
Accanto al servizio regolare, arriva anche un sostegno economico. Con la determinazione n. 3550 del 22 settembre 2025 il Comune ha infatti attivato i fondi nazionali vincolati al sistema educativo 0-6 anni, annualità 2024, trasformandoli in rimborsi per le famiglie che hanno pagato la mensa della scuola dell’infanzia lo scorso anno. Non è uno sconto sulle tariffe correnti, ma un rimborso retroattivo, calcolato in percentuale sulle spese sostenute.
Le fasce Isee parlano chiaro: 100% di restituzione fino a 8 mila euro, 90% fino a 16 mila, 80% fino a 24 mila, 70% fino a 36 mila e 60% oltre questa soglia. Percentuali alte, che coinvolgono non solo i nuclei più fragili ma anche quelli con redditi medi. «È bene sottolineare – aggiunge Passalacqua – che i rimborsi non sono solo per chi ha Isee bassi, ma per una platea più ampia, proprio per alleggerire i costi sostenuti dalle famiglie».
Le domande sono già state raccolte entro metà luglio e ora il Comune avvierà i pagamenti. È un aiuto concreto che si aggiunge all’avvio del servizio e che per molte famiglie vale come un segnale di attenzione. Perché mensa significa non solo pasti caldi a scuola, ma anche inclusione, tempo pieno, organizzazione familiare. E in questo autunno, almeno sul fronte della refezione scolastica, Trapani sembra aver imboccato la strada giusta.