Omar Mosbah, 34 anni, tunisino, residente in contrada Fornara, è stato rinchiuso in carcere su ordine del gip di Marsala Sara Quittino in quanto accusato di rapine, furti, porto illegale di arma da taglio, ricettazione (di due ciclomotori e di una carta Posta Pay) e indebito utilizzo di carte di carte di credito rubate. Il gip ha accolto la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura di Marsala.
Alcuni dei reati contestati sarebbero stati commessi in concorso con la compagna, M.V.R., di 37 anni, originaria di Caserta, anche lei residente a Marsala. Per la donna, la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari, ma per lei il gip non ha accolto la richiesta di misura cautelare, in quanto non sempre sarebbe stata presente ai reati che secondo l’accusa avrebbe commesso il compagno convivente Omar Mosbah. I fatti contestati sarebbero stati commessi tra il 25 luglio e il 27 ottobre scorsi. Le indagini, effettuate dai carabinieri di Marsala, sono scattate a seguito delle denunce presentate dalle vittime.
Omar Mosbah è difenso dall’avvocato marsalese Vito Daniele Cimiotta e dalla sua collega modenese Barbara Bandiera, mentre M.V.R. è assistita dall’avvocato Gianluca Scalera, anche lui del foro di Modena. Tra i capi d’imputazione contestati ad entrambi figura il furto, poi derubricato in rapina per la minaccia alla vittima con coltello
in pugno, di alcuni oggetti (sedie ed ombrelloni da mare) sottratti da un’auto, nonché i furti commessi su altre auto parcheggiate di un portafoglio, di un telecomando per cancello elettrico, monete, telefono cellulare.