Rischia di essere azzerata l’indagine sulle scommesse on line, secondo l’accusa illegali, al termine della quale la Procura di Marsala ha chiesto il rinvio a giudizio di sedici persone. Nel fascicolo del pm, infatti, non si trovano i decreti autorizzativi delle intercettazioni e il giudice delle udienze preliminari Sara Quittino, accogliendo l’eccezione sollevata delle difese, ha dichiarato la nullità dell’avviso conclusione indagini preliminari, rimettendo nuovamente gli atti alla Procura.
Le difese avevano sollevato l’eccezione nell’udienza del 21 ottobre scorso. E il pm aveva chiesto un rinvio per verificare. Adesso, il rappresentante dell’accusa, il sostituto procuratore Pia Vitello, non avendo trovato nel fascicolo i decreti autorizzativi, si è associato alla richiesta delle difese. A questo punto, il gup non ha potuto fare altro che
dichiarare la nullità dell’avviso conclusione indagini preliminari (atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio) e rimettere nuovamente le carte alla Procura. Secondo l’accusa, i 16 imputati (adesso di nuovo semplicemente indagati) avrebbero accettato, raccolto, o comunque favorito l'accettazione o in qualsiasi modo la raccolta, direttamente o tramiti siti web esteri (quelli diversi dall’estensione “.it”) non autorizzati, per via telefonica e telematica, di scommesse sportive per almeno 200 mila euro.
L’arco temporale dei fatti contestati va da febbraio ai primi di giugno del 2021. Le scommesse illegali sarebbero state raccolte a Marsala, Alcamo e Castellammare del Golfo. Contestata l’associazione per delinquere. Parte offesa è il ministero delle Finanze. A difendere i sedici indagati sono gli avvocati Vito Cimiotta, Antonina Bonafede,
Valentina Castellucci, Paolo Pellegrino, Vito Buffa, Ivana D’Amico, Tommaso Picciotto, Giovanna Saladino, Massimo Garafalo, Ernesto Leone, Pietro Ferro, Pasquale Massimiliano Tranchida. Giovanni Marchese e Marica Genco, marito e moglie, gestori di un centro scommesse on line nella borgata di Strasatti, erano rimasti coinvolti in una precedente inchiesta della Procura di Marsala, poi trasferita alla Procura di Trapani per competenza territoriale. Il rinvio a giudizio era stato chiesto per i marsalesi Giovanni Cannatella, Dario Cottone, Maria Angela Di Bernardo, Giovanni Marchese, Marica Genco, Giuseppe Guida, Giovanni Santo Guida, Rosario Guida, Matteo Montalbano, Eros Giuseppe Pizzo, Giuseppe Safina, Enrico Salvatore Valenti, nonché per Luca Amantini, originario di Sant’Angelo in Vado (Pesaro), ma residente a Mazara,
Alex Barresi, Giuseppe Messina, entrambi di Castellammare del Golfo, e Andrea Melfi, di Vittoria.