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27/05/2021 07:37:00

Assalto ai bancomat con l'escavatore: arresti della polizia di Trapani 

12,30 -  I “professori” erano i catanesi. Loro fornivano le dritte e istruivano i “colleghi” trapanesi e marsalesi, su come assaltare i bancomat. Tre bande ben organizzate che prima di mettere a segno i “colpi” rubavano escavatori e altri mezzi pesanti che servivano per perpetrare le incursioni ai danni di banche e uffici postali.

Gli escavatori venivano utilizzati per scardinare le postazioni. I mezzi pesanti, invece, per caricarli e trasportarli in luoghi appartati dove i bancomat venivano ripuliti.
Professionisti che disponevano di bombole contenente ossigeno, che venivano utilizzate per bloccare l’attivazione del meccanismo di macchiatura delle banconote e di disturbatori di frequenze “Jammer” impiegati, invece, per inibire il funzionamento di cellulari e dispositivi Gps durante gli assalti. Tutto veniva pianificato, senza lasciare nulla al caso. E i cinque “colpi” - tre a Marsala, uno a Trapani e uno a Catania – avevano fatte entrare nelle casse dei tre sodalizi cifre da capogiro: 225 mila euro.

Tra i reati contestati alle 18 persone, finite all'alba di oggi in carcere, c'è anche la simulazione di reato: avevano, infatti, attestato la sottrazione di propri veicoli che, invece, venivano utilizzati per realizzare i furti.

L'operazione denominata “Jammer” è stata eseguita dagli agenti delle Squadre mobili di Trapani e Catania e dai polizotti del commissariato di Marsala, coordinati dal Servizio centrale operativo. Un centinaio gli uomini in divisa impiegati nel blitz, supportati da unità cinofili del Reparti prevenzione crimine e da un elicottero del Reparto volo di Palermo. Alle 9,45, gli arrestati trapanesi- prelevati all'alba dalle loro abitazione, nei quartieri popolari - hanno lasciato la questura di Trapani per essere accompagnati alle carceri Pietro Cerulli. Ad attenderli fuori i parenti per un saluto veloce. Poi il corteo delle auto della polizia percorrendo la centralissima via Fardella si è diretto verso la casa circondariale, scortato, dall'alto, dall'elicottero.

Il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida si congratula con la Polizia di Trapani e Catania oltre al Commissariato P.S. di Marsala per la vasta operazione disposta dalla Procura della Repubblica di Marsala che ha portato a ben 18 provvedimenti cautelari nei riguardi della cosiddetta "banda degli escavatori", specializzata nell'assalto alle postazioni bancomat. «L'impegno delle Forze dell'Ordine contro il malaffare a tutela della legalità è sempre meritevole di apprezzamento e supporto - dichiara il sindaco Tranchida -. A nome della comunità trapanese, esprimo vivo apprezzamento per l'operazione condotta in maniera magistrale dalla Polizia».

 11,00 -  Tre bande ben organizzate e collegate tra di loro. Una operava a Marsala, una a Trapani, l'altra a Catania. Tutte specializzate nell'assalto dei bancomat con l'utilizzo di escavatori che venivano rubati prima di mettere a segno i “colpi” nelle banche e negli uffici postali. All'alba di oggi il blitz della polizia. L'operazione denomina Jammer, condotta dagli agenti della Squadra mobile. è culminata nell'arresto di 18 persone, tra Trapani e Catania, e nella denuncia di altre 22 persone. Accuse pesanti: associazione a delinquere, furto, danneggiamento aggravato, simulazione di reato. Cinque gli assalti, eseguiti tutti con lo stesso modus operandi.

La prima incursione, risale al 10 luglio del 2019. Nel mirino lo sportello della Banca Intesa di Marsala. La seconda, invece, il 31 agosto, ai danni del Credito Valtellinese di contrada Xitta, alle porte di Trapani. Sempre a Marsala altri due colpi: alla banca Toniolo e alla filiale delle Poste. Il quinto raid, datato 19 febbraio 2020, ha interessato il Credito Siciliano di Trecastagni nel Catanese.

Bottino complessivo, 225 mila euro di cui 74 mila recuperati nel corso delle indagini. Indagini che hanno consentito agli agenti della Squadra mobile di individuare tre bande: una composta da pregiudicati marsalesi, una da trapanesi e la terza da catanesi. Quest'ultimi che agivano con procedure di approccio di tipo militare, mettevano a disposizione la propria expertise nell’esecuzione materiale dell’assalto agli altri due sodalizi.

Le perquisizioni hanno consentito agli investigatori di sequestrare una bombola contenente ossigeno, che veniva utilizzata per bloccare l’attivazione del meccanismo di macchiatura delle banconote ed un disturbatore di frequenze “Jammer” – che dà il nome dell’operazione – utilizzato, invece, per inibire il funzionamento di cellulari e dispositivi Gps durante i colpi.

 

07,00 -  E' in corso dall'alba di oggi, 27 Maggio 2021, un'operazione della polizia di Stato a Trapani e a Marsala per arrestare i componenti della banda specializzata nei furti ai bancomat con l'escavatore. Sono 18 le misure cautelari eseguite. 

La Polizia di Stato di Trapani sta eseguendo una vasta  operazione contro alcune bande specializzate nell’assalto alle postazioni bancomat mediante l’utilizzo di escavatori operanti nel territorio delle province di Trapani e Catania.

Oltre un centinaio di poliziotti della squadre mobili di Trapani e Catania, coordinati Servizio Centrale Operativo, unitamente agli investigatori del Commissariato dMarsala, stanno dando esecuzione a 18 provvedimenti cautelari richiesti dalla Procura della Repubblica di Marsala contro altrettanti indagati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere, furto, danneggiamento aggravato e simulazione di reato.

 

 

In corso anche numerose perquisizioni con l’ausilio di unità cinofile dei Reparti Prevenzione Crimine e di un elicottero del Reparto Volo di Palermo.

Ci siamo occupati diverse volte su Tp24 degli assalti ai bancomat del nostro territorio con i malviventi che sdradicano tutto lo sportello con un escavatore.

Qui raccontiamo quello che è successo a Xitta.

Qui invece il colpo a Terrenove, frazione di Marsala. 

Qui la cronaca di un altro colpo, sempre a Marsala. 



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