Non solo l'Asp di Trapani. Tutta la sanità siciliana è in codice rosso
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Storie di malasanità che si raccontano in ogni provincia della Sicilia. Lo scandalo dei referti all’ASP di Trapani apre altre maglie di inefficienza, di ritardi. Di persone che ogni giorno lottano per avere garantito ed esercitare il diritto alla salute. Una normalità negata mentre la politica inneggia a dimissioni, mentre le persone sono numeri e non casi delicati. Una guerra che solo politica, strumento di lotta ne sono diventati gli ammalati oncologici.
La storia drammatica
Valentina Coddretto è figlia di un uomo a cui restano pochi mesi di vita, con un referto consegnato con ben 10 mesi di ritardo. E’ stato operato il 4 aprile del 2024, dopo essersi sottoposto a visite e esami privati, la diagnosi è arrivata troppo tardi: ha un cancro terminale, carcinoma squamoso infiltrante. Giustamente la figlia chiede: chi riparerà a tutto questo dolore e alla gestione scandalosa della salute dei cittadini? Non sono stati tutelati ma mandati letteralmente a morire.
Un’altra storia arriva da Messina, una donna che ha subito nel 2021 un trapianto al midollo presso una struttura privata convenzionata a Milano, quindi con una invalidità riconosciuta al 100%, oggi fatica a fare visite di controllo.
L’ultimo controllo è datato al 16 maggio 2025, anticipato poi a dicembre 2024 grazie proprio all’abbattimento delle liste. Tutto sembra percorribile, invece così non è stato, per la delicatezza del caso non ci può essere alcuna precarietà ma, semmai, dei controlli periodici e cadenzati. La paziente trascorre il suo tempo al telefono cercando di prenotare visite ma i tempi di attesa sono troppo lunghi, prima data al Policlinico di Messina: 16 gennaio 2027, oppure in altra struttura, sempre pubblica, a novembre 2026.
E’ una sanità malata, in prognosi riservata ovunque e che non porta mai alla tutela e alla cura del paziente.
Atto ispettivo senatrice Musolino
Il 18 marzo la senatrice Dafne Musolino e altri colleghi hanno firmato un atto ispettivo al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Indicando che i ritardi sono frutto di un sistema sanitario al collasso “A causa della mancanza di personale, strutture ed strumenti atti all’analisi, prevenzione e cura dei pazienti oncologici. Secondo gli ultimi dati disponibili, a dicembre del 2024 risultavano attivi tre dirigenti medici specialisti in anatomia patologica su nove previsti per l’ASP di Trapani, e gli ultimi due bandi pubblicati per l’assunzione di quattro nuovi dirigenti si sono conclusi senza candidature”.
Sempre nell’atto ispettivo, che porta pure la firma di Matteo Renzi, si parla di “ritardi ingiustificabili dell’Assessorato, precedenti all’avvio del piano straordinario varato dal Governo regionale, risultano drammatici sia per la loro portata che per l’impatto che questi hanno avuto sulla vita delle persone in attesa di referto, considerando che il Piano straordinario avviato dalla Regione abbia portato alla scoperta di 160 nuovi casi positivi di tumore tra i pazienti che attendevano i referti istologici”.
La Commissione consiliare a Mazara
E’ la IV Commissione consiliare a Mazara del Vallo che ha dedicato una apposita seduta ai ritardi nei referti istologici, per i componenti della commissione c’è la assoluta necessità di avviare dei tavoli di concertazione con Asp, Regione e Ministero per monitorare eventuali risvolti.
Aula speciale sul disastro sanità
A richiederla è il Movimento Cinque Stelle: “La settimana prossima vogliamo un dibattito a Sala d'Ercole con il Presidente della Regione e l'assessore alla Salute”.
A ribadire la richiesta durante la seduta di martedì pomeriggio all’ARS il capogruppo Antonio De Luca: “L'aula speciale sul tema – ha detto – non è più rinviabile. E non solo per gli incresciosi e imperdonabili fatti di Trapani, che comunque non riguardano solo Trapani. Ci sono tantissime questioni sul tappeto che meritano di essere ampiamente discusse al cospetto dei Siciliani, come le liste d'attesa, il caos dei pronto soccorso, la cardiochirurgia pediatrica di Taormina, le bacchettate della Corte dei Conti sulle terapie intensive e semi-intensive e la classifica ministeriale sui Lea che ci relega agli ultimissimi posti in Italia. Sono questioni che vanno affrontate alla luce del sole, non è più possibile proseguire nel silenzio assoluto alla ricerca di capri espiatori. Quando non c'è nulla da nascondere non ci si nasconde dietro al nulla”.
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