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20/08/2025 06:00:00

Erice, viabilità nel caos: petizione dei cittadini e segnalazione al Mit

Ad Erice il malcontento cresce. La viabilità del centro storico, con nuove regole e divieti, sta esasperando residenti e villeggianti. Non si tratta più solo di discussioni da bar: nelle ultime ore i cittadini hanno avviato una petizione che in poche ore ha raccolto più di 200 firme. “Vivere ad Erice o trascorrervi anche un breve periodo di villeggiatura sta diventando sempre più difficile, quasi impossibile”, si legge nel comunicato che accompagna l’iniziativa. A firmare sono stati residenti, operatori turistici, commercianti, fornitori. Tutti raccontano la stessa quotidianità: auto intrappolate tra i vicoli, traffico spostato sulla circonvallazione, stalli riservati occupati, dissuasori in cemento che rendono complicato persino il passaggio dei mezzi di soccorso.

Dai moduli alla politica

Il passo successivo è stato portare la vicenda dentro l’aula consiliare. Il 14 agosto il consigliere Vincenzo Maltese (gruppo misto, Fronte Comune) ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al sindaco, al comandante della Polizia Municipale, all’assessore alla viabilità e al presidente del Consiglio comunale. L’interrogazione contesta il posizionamento dei blocchi di cemento a piazza Matrice e nel vicolo Toscano. Per Maltese si tratta di interventi mai autorizzati da un’ordinanza specifica, né dal Ministero delle Infrastrutture, come previsto dall’articolo 42 del Codice della Strada e dall’articolo 180 del Regolamento di attuazione.

Il consigliere scrive che i dissuasori “non sono mobili né segnalati e, nei casi di emergenza, impediscono il passaggio delle ambulanze, costrette a percorsi più lunghi con possibili ritardi fatali”. Non solo. Maltese segnala anche la riduzione degli stalli gialli in via Rabatà, tolti ai residenti e riservati ai proprietari di seconde case. Una scelta che, sottolinea, non risulta supportata da alcuna ordinanza.

 

Con una nota del 14 agosto, inviata a Prefettura, MIT, Assessorati regionali e Soprintendenza, Maltese ha chiesto un intervento diretto degli enti sovraordinati e si è riservato di rivolgersi alla Procura della Repubblica.

 

L’ordinanza 309/2024: cosa prevede davvero

Tutto ruota attorno all’ordinanza dirigenziale n. 309 del 15 luglio 2024, un documento di sei pagine che ridisegna la circolazione nel borgo medievale. L’atto prevede due zone a traffico limitato: 

  • ZTL rossa: include piazza Matrice, piazza della Loggia, via Vittorio Emanuele e altre vie interne. Qui l’accesso ai veicoli è vietato dal 15 luglio al 15 settembre, tranne dalle 2 alle 11 del mattino.

  • ZTL verde: fascia esterna, accesso consentito ai possessori di pass senza limiti orari.

  • L’ordinanza elenca stalli riservati per residenti, commercianti, disabili, taxi, NCC, polizia municipale, carabinieri, Protezione civile e “stalli rosa” per donne incinte e genitori con bambini piccoli.

Sono fissati sensi unici di marcia per decine di strade, e divieti assoluti in vicoli come San Filippo, Deserta, Vico Balio.

Il rilascio dei pass costa 5 euro, dura cinque anni per residenti e commercianti, un anno per i villeggianti.

 

La replica della sindaca Toscano

La risposta della sindaca Daniela Toscano non si è fatta attendere. Con un post dal titolo eloquente, “Maltese e le sue fake news: la verità senza filtri sulla zona pedonale”, la prima cittadina ha replicato punto per punto alle accuse.

L’ordinanza n. 309 è stata fatta per mettere ordine e sicurezza in piazza Matrice e nel vicolo Toscano, presi d’assalto da turisti e famiglie. Vietare i veicoli non è una scelta ideologica, ma una necessità di buon senso”, ha scritto Toscano.

Sui dissuasori, la sindaca ha chiarito che sono amovibili e non richiedono autorizzazione ministeriale, “come invece dice Maltese senza conoscere la direttiva MIT”. Quanto ai mezzi di soccorso, nessun problema: “possono entrare da altre strade, più larghe e praticabili”. Poi l’affondo politico: “Se vuole fare politica, si documenti bene prima di sparare sentenze a caso che confondono i cittadini e rallentano il nostro lavoro”.

Una tensione crescente

Il nodo resta lo stesso: la convivenza difficile tra tutela del borgo e vita quotidiana dei residenti. I cittadini parlano di esasperazione, il Consiglio comunale si spacca tra accuse e difese, il Prefetto è chiamato in causa come possibile garante di un confronto tecnico.
La sensazione è che la partita sia solo all’inizio e che la viabilità di Erice, più che dai cartelli stradali, passi adesso attraverso scontri politici e documenti ufficiali.