Trapani è una polveriera, dirette continue, nuove dichiarazioni a mezzo social, scoop che arrivano e che attengono sempre di più ad un aspetto penale rilevante.
Le ultime dichiarazioni dell’ex assessore Lele Barbara hanno infuocato ancora di più il clima. Denuncia una serie di irregolarità durante lo spoglio delle ultime amministrative, quelle in cui lui era candidato a sostegno del sindaco Giacomo Tranchida. Perché Barbara non ha denunciato prima, visto che era anche assessore, quindi pubblico ufficiale? Perché ha aspettato tutto questo tempo? Solo ora, da dimissionario e oppositore di Tranchida, pensa di fare rivelazioni che sono rilevanti politicamente e giudiziariamente? Barbara non agisce da solo, questo appare chiaro. E su questo cavallo pazzo stanno salendo in molti, pensando di innescare la bomba e di farla esplodere. Che tradotto significa portare la città al voto. Ma chi sarebbe il candidato? Non ne fa più mistero Valerio Antonini, è pronto a scendere in campo in prima persona.
Il mix della piazza
Giorno 13, sabato mattina, la piazza davanti la sede del Comune sarà scenario di una protesta contro il sindaco Giacomo Tranchida, ne chiedono le dimissioni.
Chi ci sarà in piazza? Il movimento Futuro di Antonini che ha ideato la manifestazione ma a loro si sono accodati il PSI di Nino Oddo e i consiglieri di opposizione di Palazzo Cavaretta, che sono 10 in tutto. La questione però riguarda soprattutto il partito di Fratelli d’Italia, il primo partito d’Italia, che viene trascinato in una piazza senza colore di bandiera, dicono. Ma che di fatto però produce un grave danno alla comunità meloniana. Maurizio Miceli non è solo un consigliere comunale è il presidente provinciale del partito, è il candidato sindaco che ha sfidato Tranchida, arrivando ad un soffio dalle elezioni.
Cosa ci si aspetta allora dal primo partito d’Italia? Che assuma il ruolo centrale che finora ha avuto, che non si metta a rimorchio di nessun movimento ma che, invece, sia leader di una opposizione che non subisce i tempi e le azioni ma li detta.
Solo un punto di congiunzione tra i meloniani, il PSI e Futuro: tutti contro Tranchida. Ma non può bastare per creare una alternativa. E’ solo Antonini che ha una idea chiara di cosa vuole e di come lo vuole. E non sono interessi della collettività ma che riguardano ad esempio gli impianti sportivi e la cittadella dello sport. Perché scendere in piazza con Futuro, dando forza ad un movimento che potrebbe essere un avversario? Perché non avranno la forza di essere diversi a Futuro nella proposta cittadina, ma da Futuro verranno fagocitati.
Triscari vs Miceli
Il presidente provinciale di Gioventù Nazionale, Jacopo Triscari, si è scagliato contro la decisione presa dall’opposizione consiliare, quindi anche da Miceli, di sostenere Antonini: "L’adesione dell’opposizione alla manifestazione lanciata da Antonini ? Non è un gesto improvvido: è un errore politico che riduce l’opposizione a semplici comparse in un palcoscenico che non hanno costruito e non sono riusciti a costruire”.
Da mesi Triscari è in rotta di collisione con la gestione del partito.
I giovani palesano una criticità che potrebbe diventare un problema: perdere il ruolo centrale di opposizione e quindi piegarsi ad un movimento appena nato. Ma questo è stato già fatto, non c’è bisogno di grandi parole o discorsi. Hanno già deciso quale sarà il loro "futuro".