L’infinita storia del Commerciale di Marsala: la scuola precaria da 45 anni
Sembrava finita. Sembravano aver trovato, finalmente, casa gli studenti, i docenti, e tutto il personale della scuola la cui storia è una vera odissea. La storia dell’istituto Commerciale di Marsala è l’emblema del fallimento delle politiche sull’edilizia scolastica in Sicilia. Da 45 anni, una delle scuole più frequentate della provincia di Trapani, è “ospitata” in un edificio privato di via Trapani, non adatto per una scuola, nato come un albergo, e per il quale l’ex Provincia sborsa ogni anno centinaia di migliaia di euro d’affitto.
Un’altra marcia indietro, quella del Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, questa volta affiancato dal commissario eterno dell'ex Provincia, Raimondo Cerami. Poco tempo fa il Sindaco di Marsala aveva annunciato un accordo da lui stesso definito "storico": l'Itet “Garibaldi” di Marsala, sarebbe stato spostato all'ex Palazzo di Giustizia di Piazza Borsellino. Soluzione di buon senso, auspicata da molti. Sulla vicenda, dopo il clamoroso annuncio, era calato il silenzio. Adesso, la verità: non se ne fa nulla.
45 ANNI DI DISAGI E PROTESTE A Marsala, l’Istituto Tecnico Economico Turistico, il Commerciale per intenderci. ha due sedi. Una in via Fici, nel centro storico della città, e una in via Trapani. Proprio qui vengono ospitati quasi 500 studenti ogni anno, più i docenti e il personale scolastico. La scuola di via Trapani, non è una scuola, ma un edificio pensato e costruito per diventare un hotel. Una struttura non adeguata, che è stata rimaneggiata per ospitare le classi dove dovevano esserci le camere d’hotel. Corridoi stretti, aule sottodimensionate, e una palestra allestita in un capannone. L’ex Provincia, che ha competenza sulle scuole superiori, paga ogni canno circa 300 mila euro di canone d’affitto per questa struttura. Da quarant’anni.
E da quarant’anni tutti gli studenti che si sono succeduti, che hanno frequentato il Commerciale, hanno chiesto una scuola. Hanno chiesto una struttura adeguata, protestando contro una classe politica che si è interessata solo a parole e proclami. Tante promesse, pochi fatti.
Qui una delle proteste di questi anni.
TRIBUNALE Sì, TRIBUNALE NO Non solo protesta. I ragazzi del Commerciale avevano proposto una soluzione. Negli anni erano stati promessi edifici nuovi, ristrutturazioni di vecchie strutture, progetti faraonici. Dal progetto di via Vita, al podere Badia alla ex scuola Lombardo Radice. Ma è rimasta tutta una promessa. La loro proposta era semplice, invece. Quando si sarebbe inaugurato il nuovo Tribunale di Marsala, in via del Fante, un’opera attesa da anni, il Commerciale si sarebbe trasferito nell’ormai ex Palazzo di Giustizia di piazza Borsellino. Una proposta fattibile, bastava aspettare che finissero i lavori al nuovo tribunale. Anche l’ex Provincia sposò quest’idea, e fece formale richiesta al Comune di Marsala, proprietario dell’immobile. Erano i tempi dell’amministrazione Di Girolamo. Il sindaco di allora disse di sì. Poi qualcosa è cambiato. L’amministrazione Di Girolamo decide di mettere nell’ex Tribunale gli uffici tecnici comunali trasferiti da Amabilina. Secondo quanto studiato dai dirigenti del Comune il costo per la ristrutturazione e conversione in scuola del vecchio tribunale sarebbe elevatissimo e alla fine la struttura non sarebbe stata comunque perfettamente completa e idonea.
L’ILLUSIONE DI UN NUOVO ACCORDO Nel dicembre 2020 si apre un nuovo spiraglio per trasferire il Commerciale all’ex Tribunale, nonostante da poco in piazza Borsellino si siano trasferiti gli uffici del Comune.
Lo spostamento del Commerciale nell’ex Tribunale è frutto di un nuovo accordo sottoscritto tra il Comune di Marsala, già amministrato da Grillo, e il Libero Consorzio comunale di Trapani, l’ex Provincia, che è l’ente competente per l’edilizia scolastica degli istituti superiori. Secondo questo accordo in via Fici, altra sede dell’Itet, sarebbero andati gli uffici tecnici del Comune.
L’accordo è stato raggiunto dopo che il Libero Consorzio ha constatato che le due aree comunali – ex Radice ed ex Cosentino - concesse per nuove edificazioni di due istituzioni scolastiche, risultano non idonee ai parametri edilizi. Il Comune infatti aveva ceduto le due aree per consentire al Libero Consorzio di realizzare delle strutture scolastiche, una volta ottenuti i finanziamenti.
Ma adesso anche la possibilità del trasferimento all’ex tribunale tramonta.
Secondo il Comune la responsabilità è della provincia, che ha inviato una nota con i risultati della verifica di vulnerabilità sismica sull’immobile dell’ex Tribunale di Marsala, comunicando che - "tenuto conto degli elevati costi connessi all’adeguamento della struttura - il Consorzio non è più interessato all’utilizzo di tale immobile per uso scolastico".
Ecco che si scopre che il "Garibaldi" non si può trasferire. E per capirlo ci hanno messo due anni. Altro tempo che si perde. E soldi: 80.000 euro di studio di vulnerabilità sono stati spesi per un progetto che non si farà.
Non è chiaro quanto fosse “dispendioso” l’adeguamento della struttura. Ma in tutti questi anni l’ex Provincia ha già speso milioni e milioni di euro per l’affitto di un edificio per nulla adatto ad ospitare una scuola. C’è da capire, adesso, quali prospettive, e quale futuro attende l’Itet di Marsala.
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