Asacom e disabilità, caos tra scuola, Comune e Asp: chi deve fare cosa?
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Il problema dell’assistenza alla comunicazione nelle scuole sta diventato un infinito botta e risposta, che poco però incide sul problema iniziale. Che deriva anche dal tortuoso iter per questo servizio.
A fornire il servizio sono gli Enti Locali, solo dopo che la famiglia dello studente con disabilità abbia avviato la procedura per la richiesta dell’Asacom, è necessaria la certificazione della condizione di disabilità, ai sensi della Legge 05/02/1992, n.104, art.3, comma 3. dell’ASP.
La famiglia, quindi, si rivolge all’azienda sanitaria locale per il rilascio della certificazione, nello specifico, l’unità di neuropsichiatria Infantile esamina la situazione del bambino e procede alla diagnosi clinica - funzionale.
A questo punto i genitori consegnano alla scuola i documenti, quando la scuola riceve la certificazione deve iniziare un lavoro di conoscenza dell’alunno, in sinergia con i servizi socio sanitari, per cominciare a definire ciò di cui l’alunno ha bisogno e arrivare a stendere un PEI(Programma educativo individualizzato) predisposto dai GLO (Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione).
La scuola poi trasmette al Comune le richieste del servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione.
IL GLO è l’organo collegiale che procede alla stesura e all’approvazione del PEI per gli alunni con disabilità certificata. E’ composto da professionisti scolastici, sanitari e sociali che si occupano di valutare in modo approfondito e integrato i bisogni dello studente con disabilità, per definire un progetto personalizzato di assistenza.
Vulnus UVM
Quando si parla di minori, il nodo è delicato: chi deve realmente occuparsi della valutazione? La normativa prevede la costituzione dell’UVM (Unità di Valutazione Multidimensionale) dell'Azienda Sanitaria Locale.
Questa ha il compito di fornire al GLO il “necessario supporto”. Pertanto, l'UMV dell'ASL di residenza dell'alunno o dell'ASL nel cui distretto si trova la scuola, partecipa a pieno titolo ai lavori del GLO tramite un rappresentante designato dal Direttore sanitario della stessa, con diritto di voto. L'UVM è un organo distinto rispetto al GLO e come tale non ne fa parte, ma le figure professionali che lo compongono e che interagiscono con l'alunno possono certamente rientrarvi. L'istituzione scolastica concorda con l’ASL di riferimento di ciascun alunno con disabilità le modalità operative più idonee per offrire a ogni GLO il tipo di supporto più adatto.
Il dibattito che si è acceso, spostando l’asse anche della questione, è che gli UVM non sono stati costituiti dall’ASP.
La valutazione multidimensionale dei bambini richiede competenze neuropsichiatriche, psicologiche ed educative che solo il personale dell’Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASP possiede. Pertanto solo la Neuropsichiatria Infantile può garantire una valutazione clinica completa, una continuità terapeutica nel tempo e una tutela effettiva dei diritti del minore.

Il decreto
E infatti il 15 gennaio 2025, con un decreto firmato dall’allora assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, la Regione Siciliana introduceva due nuovi modelli destinati alle Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile delle aziende sanitarie per la valutazione e la certificazione dei minori con bisogni educativi speciali, ma soprattutto confermava che le funzioni dell’UVM potevano essere svolte dalle U.O. di Neuropsichiatria Infantile delle ASP.
Il provvedimento approva e rende obbligatorio l’uso del nuovo “Certificato Medico Diagnostico-Funzionale (CMDF)” e del “Profilo di Funzionamento (PdF)”, strumenti che dovranno essere utilizzati dalle Unità di Valutazione Multidisciplinare per il rilascio delle certificazioni necessarie all’inclusione scolastica, in conformità con quanto previsto dal Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 66, e dalle successive modifiche introdotte nel 2019.
Il decreto conferma inoltre che le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) mantengono la funzione di Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM), che potrà essere integrata – se necessario – con ulteriori figure professionali previste dalla normativa nazionale.
Le Unità operative della neuropsichiatria infantile dell’ASP di Trapani questo fanno, prestando quindi un servizio chiaro.
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